
Al grande artista gallese sarà conferito il titolo mercoledì 28 settembre alle ore 11 nell’Aula Magna dell’Università di Parma, in una cerimonia cui parteciperanno numerose autorità della cultura, della politica e dello spettacolo.
Il regista di I misteri del giardino di Compton House e Giochi nell’acqua, di Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante e L’Ultima tempesta diventerà “professore ad honorem” in Arti visive.
Personalità poliedrica capace di muoversi con grande dimestichezza fra cinema e pittura, scrittura e teatro, Peter Greenaway ha fin dall’inizio, e con diverse declinazioni, lavorato sulla visione, in una carriera artistica a tutto tondo segnata dalla tensione sperimentale e nella quale la storia dell’arte è sempre stata riferimento costante e fecondo, anche per “contaminazioni” e creazioni contemporanee. «Penso che nessun giovane cineasta agli inizi dovrebbe avere il permesso di usare una macchina da presa o una videocamera senza avere prima frequentato tre anni di una scuola d'arte», ha dichiarato Greenaway.
Il riconoscimento dell’Università di Parma è ulteriore tributo a una carriera straordinaria, capace di lasciare il segno in diversi ambiti.
Peter Greenaway è il secondo professore ad honorem dell’Università di Parma. Nell’Albo dei Professori ad Honorem, di recentissima creazione, il suo nome segue quello dell’imprenditore Gian Paolo Dallara.
Saskia Boddeke e Peter Greenaway sono tra i protagonisti del Festival Verdi 2016, per il quale firmano il debutto al Teatro Farnese di Giovanna d’Arco, primo appuntamento del progetto Maestri al Farnese. I due artisti hanno infatti raccolto la sfida offerta dal Teatro Regio di Parma ai grandi maestri della regia internazionale: l’allestimento di un’opera verdiana al Teatro Farnese, valorizzando i limiti che la conservazione dello spazio museale impone. Giovanna d’Arco debutta nel seicentesco teatro ligneo il 2 ottobre (recite il 9, 15, 20); in scena, Vittoria Yeo (Giovanna), Luciano Ganci (Carlo VII), Vittorio Vitelli (Giacomo), Gabriele Mangione (Delil), Luciano Leoni (Talbot), guidati da Ramon Tebar, per la prima volta al Festival Verdi, alla testa dell’orchestra I Virtuosi Italiani e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani.
PETER GREENAWAY
Peter Greenaway è nato nel Galles e ha studiato a Londra. Ora vive ad Amsterdam. Dopo essersi formato come pittore per quattro anni, ha iniziato a fare film nel 1966. Ha continuato a fare cinema in una grande varietà di forme, testimoniante anche nelle installazioni a Palazzo Fortuny a Venezia, alla Joan Miro Gallery a Barcellona, al Museo Boijmans Van Beuningen a Rotterdam, al Louvre di Parigi, al Rijksmuseum di Amsterdam, alla Hofburg di Vienna, alla Pinacoteca di Brera a Milano e all'Armory di New York. Ha fatto il giro del mondo con il suo Tulse Luper Suitcases VJ Show e ha all’attivo numerose partecipazioni ai Festival cinematografici di Cannes, Venezia e Berlino. Ha pubblicato romanzi, sceneggiature e cataloghi, scritti per il teatro e l’opera, ha firmato numerose mostre di pittura e installazioni in tutto il mondo.
In ambito cinematografico ha raggiunto la fama internazionale nel 1982 con I misteri del Giardino di Compton House (The Draughtsman's Contract), con il quale è stato acclamato dalla critica e che lo ha consacrato a livello internazionale come uno dei cineasti più originali e importanti del nostro tempo. Una fama consolidata in seguito da film come Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (The Cook, The Thief, His Wife & Her Lover, 1989), I racconti del cuscino (The Pillow Book, 1996) e più recentemente Nightwatching (2007) e Goltzius and the Pelican Company, 2012). Tra i progetti più recenti alcune installazioni multimediali intorno a grandi dipinti della storia dell’arte (dalla Ronda di notte di Rembrandt ad Amsterdam all'Ultima Cena di Leonardo a Milano e alle Nozze di Cana di Veronese alla Biennale di Venezia del 2009), e i film Eisenstein in Messico (Eisenstein in Guanajuato, 2014) e Walking to Paris (2015).
Peter Greenaway ha ricevuto lauree honoris causa delle Università di Edimburgo, Bucarest, Southampton e Utrecht. Nel 1990 gli è stato assegnato dalla Regina Elisabetta II il titolo di Commander of the Order of the British empire (CBE), e nel 2014 ha ricevuto un premio BAFTA (British Academy of Film and Television Arts) per i servizi per il cinema.