
«Negli ultimi anni circa 6.000 docenti iracheni hanno lasciato la loro nazione, mentre altri si sono trovati nell`impossibilità di proseguire le proprie attività di formazione, di ricerca e professionali» racconta il professor Al-Gelawi «scopo dell`IIE è quello di promuovere l’aggiornamento di circa 150 professori iracheni in tre anni. La comunità universitaria irachena, infatti, è oggi molto impoverita e - ciò che più conta – le nuove generazioni sono rimaste prive di persone capaci di trasmettere loro la scienza, la cultura, le arti. La rinascita del Paese sarà pertanto lunga e difficile. In questo percorso, sarà di grande importanza l’apporto di qualificate Istituzioni straniere».
«In circa sei mesi il Ministero dell`Università iracheno e l’Institute of International Education hanno approvato il progetto di addestramento in Microbiologia presentato dalla nostra Università» spiega il professor Toniolo «il professor Al Gelawi è stato ospite del Collegio de Filippi e ha frequentato quotidianamente il laboratorio di Microbiologia Medica aggiornandosi sulle metodiche che vengono oggi applicate per la diagnostica delle infezioni umane. E` rimasto particolarmente impressionato dalla costante applicazione ai problemi clinici di metodiche genetiche e molecolari e dai sistemi informatici con cui si effettuano oggi le analisi epidemiologiche e si gestiscono apparecchiature complesse. Ha collaborato con il personale laureato e tecnico del Laboratorio portando sempre i frutti della propria esperienza microbiologica. In Iraq, i suoi interessi scientifici sono rivolti a risolvere problemi di inquinamento del suolo e delle acque (idrocarburi e altri composti organici). A questo scopo, si sta dedicando all’identificazione di ceppi microbici che non siano patogeni, che possano essere utilizzati nell’ambiente e che siano capaci di metabolizzare gli idrocarburi ed altri inquinanti organici».
Conclude il professor Toniolo: «A Varese ha poi visitato i colleghi della Facoltà di Scienze (professori Bernardini, Peres, Saroglia, Pollegioni, Marinelli) che gli hanno illustrato le proprie attività, presentato i loro laboratori ed hanno prospettato future collaborazioni. La nostra Università ha già ricevuto altre proposte di collaborazione scientifica dalle Università di Bagdad».