L'Università di Bologna scala la classifica de Il Sole 24 Ore guadagnando due posizioni: passa infatti dalla 20ma posizione (l'ultima edizione della classifica risale al 2009) alla 18ma totalizzando 586 punti su un massimo teorico di 1000. Tra gli indicatori che hanno contribuito maggiormente al raggiungimento del risultato emerge l'indicatore dell'attrattività (la percentuale di immatricolati nell'anno accademico 2010/2011 che proveniva da fuori regione o dall'estero, pari per Bologna al 41,5%), che ha fatto avanzare l'Ateneo dalla 12ma alla 10ma posizione e l'indicatore dei talenti (la percentuale di immatricolati con voto di maturità di 100 o 100 e lode) che colloca l'Ateneo di Bologna al 15mo posto rispetto al 17mo del 2009.
Per quanto riguarda gli altri indicatori presi in considerazione da Il Sole 24 Ore, l'Ateneo migliora sul fronte della dispersione (mancate iscrizioni al II anno) passando dal 38esimo al 24esimo posto, dell’inattività (iscritti che non hanno ottenuto crediti) passando dal 31esimo al 21esimo posto, nel rapporto ricerca/fondi (dal 33esimo al 28esimo) e nel rapporto ricerca/fondi esterni (dal 42esimo al 29esimo).
Meno positivi i risultati rispetto al 2009 per l'indicatore lauree nei tempi (laureati in corso) in cui l'Ateneo passa dal 16esimo al 21esimo posto, per l'indicatore occupati (tasso di occupazione a tre anni dal titolo) dove passa dal 21esimo al 31esimo posto e nella ricerca su personale dove scende dal 20esimo al 27esimo posto.
In generale – analizzando i risultati degli altri atenei presi in considerazione - la classifica del quotidiano economico-finanziario utilizza indicatori che premiano i politecnici e gli atenei con dimensioni minori e numero di facoltà più limitato rispetto ai maxi-atenei generalisti (sopra i 55 mila studenti), che risultano generalmente penalizzati: davanti a Bologna si piazza solo Padova, mentre l'Ateneo si posiziona davanti a Torino (27esima), Milano (29esima), Federico II (32esima) e Sapienza (46esima).