
“Con eterostrutture verticali e laterali è possibile ottenere un numero enorme di combinazioni tra cui selezionare le proprietà e le geometrie più adatte per ogni uso – dice il professor Giuseppe Iannaccone, docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – Stiamo esplorando con attenzione e pragmatismo le potenzialità applicative dei materiali bidimensionali, tenendo presente che storicamente l’introduzione di nuovi materiali e nuove tecnologie di produzione ha continuamente ampliato gli impieghi dell’elettronica”.
Fino ad oggi gli inchiostri per realizzare eterostrutture con metodi semplici e a basso costo erano lontani dall’ideale, perché usavano solventi tossici o richiedevano processi costosi e lenti. “I nuovi inchiostri sviluppati dall’Università di Manchester sono a base d’acqua e biocompatibili e sono adatti a una tecnologia a basso costo come la stampa a getto di inchiostro – aggiunge il professor Gianluca Fiori, anche lui docente di Elettronica al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa – Per questo motivo stiamo ideando e realizzando con i colleghi di Manchester dispositivi e circuiti elettronici stampati su substrati flessibili per l’uso in etichette intelligenti, beni di consumo e applicazioni biomedicali”.