Negli ultimi anni la vita della mente è stata oggetto di una crescente attenzione da parte di una molteplicità di discipline. L’accresciuta capacità di indagine e le tecniche di neuroimaging, infatti, hanno riproposto in modo nuovo all’attenzione degli studiosi le domande che da sempre medici, psicologi e i filosofi si sono posti sulla relazione tra corporeità, pensiero, libertà. L’accresciuta conoscenza di ciò che avviene nel nostro sistema nervoso centrale quando facciamo esperienza del mondo, conosciamo, ci relazioniamo con gli altri, agiamo, ci interroga sulla natura della nostra mente e, appunto, sulla sua vita.
Occorre definire che cosa sia propriamente la mente, che relazione intercorra tra modificazioni monitorabili e l’esperienza qualitativa, come acquisiamo la capacità di costituirci una rappresentazione adeguata del pensiero degli altri, come e se sia possibile compiere atti liberi. A partire da questi quesiti stanno sorgendo anche nuove discipline come la neuroetica, che intreccia concetti come quello di giudizio di valore, imputabilità, responsabilità, con le conoscenze misurabili delle strutture e delle dinamiche cerebrali. Le risposte a questi problemi cambiano poi le prassi di assistenza, entrano nella determinazione delle pratiche educative o riabilitative, influiscono sul sistema giudiziario.
Il convegno organizzato dal Centro di Ateneo di Bioetica giovedì 13 ottobre intende mettere questi temi al centro della riflessione pubblica, costituendo un luogo di incontro e confronto tra studiosi di diverse aree disciplinari provenienti da diversi Atenei e strutture di ricerca.
La partecipazione al convegno è gratuita.
Iscrizioni on line su www.centrodibioetica.it
Università Cattolica: La vita della mente. Neuroscienze e filosofia a confronto
