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La donna: fonte di speranza e di vita nuova

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“La creatività propria della donna, il suo genio femminile hanno dato e daranno ancora alla Chiesa un contributo unico per poter attingere acque vive dal Vangelo e portarle nel mondo di oggi”. Con queste parole del Rettore dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Padre Pedro Barrajón LC, si è aperto a Roma, il 14 ottobre 20011, il congresso “Il volto femminile della nuova evangelizzazione”, organizzato dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dello stesso ateneo.
“Sin dalle origini – ha spiegato il Rettore - le donne hanno avuto un ruolo essenziale nella trasmissione della fede. Non a caso Gesù ha voluto confidare loro il primo grande compito di annunciare agli altri discepoli la sua risurrezione. È a loro che ha indirizzato le sue parole di incoraggiamento: non abbiate paura”.

Anche Mons. Luigi Negri, Vescovo della Diocesi di San Marino – Montefeltro, ha ricordato che “il genio femminile nella Chiesa è il genio dell’accoglienza, è il genio della capacità di creazione di vita nuova nel contesto della famiglia, come nel contesto delle  forme di vita consacrata, contemplative o attive”.

“Per questo – ha aggiunto Mons. Negri - io credo che la donna abbia, in questa fase di nuovo annunzio della fede in un mondo come il nostro, un compito fondamentale: quello di mostrare che Cristo cambia la vita concreta, quotidiana della carne e del sangue, della maternità e della paternità, dell’educazione, della capacità di solidarietà”.

L’incontro nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha affrontato il tema del ruolo della donna nella Chiesa dalla prospettiva dell’impegno nel sociale, della tutela dei diritti umani, delle iniziative di pace.

Fra le varie testimonianze, Suor Mariapia Iammarino SFP ha parlato della sua attività contro la prostituzione, la tratta delle donne e lo sfruttamento dei bambini, “frutto di perversi giochi di potere e di ingiustizia che fanno leva sulla povertà dei paesi di provenienza”.

A Padova, le Suore Francescane dei Poveri sono impegnate nella lotta al traffico degli esseri umani, specializzando il loro intervento nell’accoglienza delle cittadine immigrate che sottoscrivono programmi di protezione. Un impegno che ha l’obiettivo di “opporre alla logica del profitto quella della condivisione, alla schiavitù dell’egoismo la libertà del dono, al non senso della solitudine e dell’impotenza il sogno grande di costruire un futuro sostenibile ed una fratellanza possibile”.

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