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Parma - Conclusioni conferenza Presidenti di Medicina e Chirurgia

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Venerdì 18 novembre e sabato 19 novembre, si è tenuta presso l’Aula Canuto della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, la 104a Conferenza nazionale dei Presidenti di Corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia. La conferenza è stata presieduta dal Prof. Andrea Lenzi, Presidente del CUN e della Conferenza permanente dei Presidenti di corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, dal Prof. Eugenio Gaudio, dell’Università Sapienza di Roma, Presidente della Conferenza permanente dei Presidi di Facoltà di Medicina e Chirurgia e dal Prof. Maurizio Vanelli, Presidente del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo di Parma e promotore dell’iniziativa.
All’invito di Maurizio Vanelli , che è anche professore ordinario di Pediatria, ha risposto il novanta per cento dei docenti-manager delle Università. Un’affluenza straordinaria per argomenti all’ordine del giorno di grande attualità per gli studi di Medicina.

La Conferenza permanente dei Presidenti di Medicina e Chirurgia, è stata istituita nel 1985 con il duplice obiettivo di fornire ai Presidenti l’occasione di mettere a confronto le varie esperienze di docenza e di costruire corsi di laurea il più omogenei possibile. “E’ proprio grazie al monumentale lavoro compiuto dalla Conferenza, ricorda Maurizio Vanelli, se oggi abbiamo nel nostro Paese corsi di studio fra loro finalmente equivalenti e corrispondenti alle normative europee”.

Nel corso di questi due giorni si sono susseguite relazioni e dibattiti sullo stato di salute degli studi di Medicina.

Tra i diversi relatori, Carlo Della Rocca dell’Università di Roma ha illustrato l’esito delle visite compiute dalle commissioni della Conferenza ai Corsi di laurea in Medicina per valutare la qualità dei rispettivi percorsi didattici. Gli standard di qualità nazionali si sono rivelati corrispondenti alle aspettative degli studenti, anche se miglioramenti sono necessari per accrescere il numero delle aule, snellire i processi amministrativi e incentivare i percorsi di formazione professionale.

Eugenio Gaudio, Preside alla Sapienza di Roma, ha introdotto il delicato argomento del riconoscimento del diploma di laura conseguito in sedi extra comunitarie. A seguito della libera circolazione di studenti e di laureati in Europa, le amministrazioni universitarie sono bersagliate dalle richieste di laureati provenienti dai Paesi soprattutto dell’Est Europa perché le loro lauree in Medicina vengano omologate a quelle italiane. Il processo è delicato ed è condizionato dall’aver superato la prova di ammissione, dalla conoscenza della lingua italiana, dalla durata degli studi compiuti, dalla congruità dei programmi. Tre le condizioni che i Presidenti ritengono irrinunciabili per l’omologazione: il superamento di un test nazionale di ammissione a Medicina, la conoscenza della lingua italiana entro i livelli stabiliti dalla Comunità europea, programmi di studio effettivamente equipollenti.

Alfred Tenore dell’Università di Udine ha fatto il consuntivo di sei anni di progress test, la prova che valuta l’efficacia dell’insegnamento medico: in particolare, stabilisce quanto delle discipline insegnate nei primi tre anni rimane nella preparazione degli studenti con il progredire degli anni e quanto sia utile per lo studio e per l’apprendimento delle discipline del successivo triennio. In questo processo di valutazione, l’Italia è all’avanguardia in Europa.

A conclusione della prima giornata di lavoro, Antonio Lanzone dell’Università Cattolica di Roma ha riferito l’esperienza del “Sacro Cuore” nelle procedure di selezione dei candidati che aspirano all’iscrizione a Medicina. La Cattolica è l’unica Università italiana che abbia introdotto nel percorso selettivo, una prova scritta, un colloquio psico-attitudinale e il peso del voto di maturità. La novità ha consentito di selezionare studenti più motivati per gli studi medici rispetto a quelli valutati secondo la prassi usuale. Il metodo ha bisogno però di un ulteriore collaudo prima d’essere eventualmente esteso alle altre Università.

Il secondo giorno di attività della Conferenza è stato occupato dai lavori di gruppo sull’etica della docenza con la partecipazione anche di studenti e di docenti del corso di Medicina di Parma. I temi discussi hanno riguardato l’insegnamento, la valutazione dell’apprendimento, le relazioni interpersonali tra docenti, studenti e malati, e infine l’organizzazione e la programmazione della docenza. I suggerimenti scaturiti andranno a costituire una sorta di vademecum per docenti e studenti.

I partecipanti alla Conferenza hanno fatto anche visita all’Academia Barilla dove Roberto Ciati, Responsabile Relazioni Scientifiche del Gruppo, ha illustrato i programmi del “Barilla Center for food and nutrition” e le finalità dell’Academia stessa, ove si insegna l’arte della gastronomia italiana.

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