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Ferrara - Incontri di Neurologia&Psichiatria e RIS, quinta edizione

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ferrara-logoQuale valutazioni dare da parte di medici, psicologi, investigatori quando una persona colpita da demenza attraverso comportamenti impulsivi esprime aggressività, violenza diretta contro se stesso o contro altri? A questa e a molte altre domande su questo tema di interesse generale si cercherà di rispondere nel corso della tavola rotonda L’aggressività nel paziente affetto da demenza, aspetti clinici, neurologici e forensi, che si terrà domani, martedì 6 dicembre  alle ore 14,30 nell’Aula Magna del Rettorato, (via Savonarola, 9).
L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, è organizzata dal Prof. Enrico Granieri, Direttore della Clinica Neurologica, insieme ai docenti delle Scuole di Specializzazione di Neurologia e Neurochirurgia dell’Università di Ferrara, lo psichiatra Dott. Marino Gatti e il neurologo Dott. Patrik Fazio e si svolge in collaborazione con il Nucleo Investigativo RIS di Parma nell’ambito delle attività culturali e scientifiche promosse dal Dipartimento di Discipline Medico-Chirurgiche della Comunicazione e del Comportamento di Unife.

Interverranno il Prof. Emilio Ramelli, già direttore della Clinica Psichiatrica, il Prof. Enrico Granieri, il Prof. Patrik Fazio e la Dott.ssa Paola Milani della Clinica Neurologica, il Tenente Colonnello Dott. Giampietro Laghi e il Capitano Giovanni Orienti dei RIS di Parma, il Prof. Marino Gatti, il Prof. Claudio Rapezzi dell’Università di Bologna, il Prof. Augusto Balloni, criminologo di Unife, il Prof. Giovanni Zuliani, Direttore di Medicina Interna dell’Università di Ferrara, e l’Avv. Antonio Salvatore, del Foro di Ferrara.

Obiettivi dell’incontro sono discutere e spiegare le conseguenze dirette del deficit cognitivo quando determina comportamenti violenti e confrontare le diverse espressioni comportamentali antisociali correlate a aggressività con considerazioni forensi e giuridiche e con modelli di tecniche investigative nel lavoro d’indagine.

“Oggi – afferma il Prof. Granieri - la neurobiologia moderna insegna che l’aggressività e la violenza traggono origine da vari fattori che interagendo tra loro determinano riduzione o aumento della soglia di aggressività: si tratta di fattori genetici, sociali, culturali, economici, familiari, educativi, religiosi, situazionali, nutrizionali. L’aggressività è quella funzione emotiva che permette all’individuo di prendersi ciò di cui ha bisogno, il proprio spazio vitale, o può essere considerata quell’emozione in risposta ad un pericolo o ancora come reazione dell’organismo alla sperimentazione di un danno”. La tavola rotonda è a ingresso libero. Verrà rilasciato attestato di partecipazione.

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