
Soddisfatto per questo ulteriore passo il rettore Compagno, che sottolinea come la composizione della commissione etica «potrà garantire – dice - un operato basato su una visione pluralista nella consapevolezza che l’Università è luogo del sapere e del confronto laico e democratico, della coscienza critica e del dibattito, al di sopra delle parti nel rispetto della libertà e dell’autonomia».
I componenti universitari della commissione sono: in qualità di presidente, il prorettore dell’Ateneo di Udine, Leonardo Alberto Sechi; Angelo Vianello, professore ordinario di Fisiologia vegetale della facoltà di Agraria e rappresentante di area scientifico disciplinare in Senato accademico; Francesco Nazzi, ricercatore di Entomologia generale e applicata della facoltà di Agraria e rappresentante dei ricercatori in Senato accademico; Dimitri Girotto, ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico della facoltà di Giurisprudenza, rappresentante dei ricercatori in Consiglio di amministrazione; Gabriele De Anna, ricercatore di Filosofia politica della facoltà di Lingue e letterature straniere; Andrea Lucatello, rappresentante del personale tecnico-amministrativo in Senato accademico; Laura Martinelli, rappresentante degli studenti in Consiglio di amministrazione.
Don Pierluigi Di Piazza, già laureato honoris causa in Scienze economiche nel 2006 dall’Università di Udine, , instancabile divulgatore della cultura della pace, della non violenza e della solidarietà, è fondatore e anima del Centro di accoglienza “Ernesto Balducci” di Zugliano (Ud). Autore di diversi libri, collabora con giornali e riviste e nel 2002 ha ricevuto il premio Epifania di Tarcento. Per l’impegno in favore della pace, della solidarietà fra i popoli e del dialogo tra culture e religioni diverse, Di Piazza è annoverato tra i membri onorari dalla Commissione inter ecclesiale giustizia e pace di Bogotà (Colombia).
L’Università di Udine entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di riforma dell’Università si doterà, dunque, di un proprio codice etico, le cui norme, come stabilisce la legge, sono volte a evitare ogni forma di discriminazione e di abuso, nonché a regolare i casi di conflitto di interessi o di proprietà intellettuale.