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Cattolica di Milano - Come è cambiata la ‘Ndrangheta

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Il 18 maggio in Università Cattolica il centro di ricerca Transcrime dell’Ateneo ha organizzato il seminario con gli studenti “I cambiamenti nella struttura organizzativa della ‘Ndrangheta” con il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e il procuratore aggiunto, Michele Prestipino, introdotto da Ernesto Savona, direttore di Transcrime e professore di Criminologia. L’incontro si svolgerà nella Cripta dell’Aula Magna di largo Gemelli 1 a Milano, dalle 15.30 alle 17.30. 
Se per molti anni la ‘Ndrangheta ha ricevuto meno attenzione della Mafia siciliana o della Camorra, oggi diverse fonti sostengono che sia proprio quella calabrese l’associazione mafiosa più potente e pericolosa del nostro paese. Le recenti indagini “Infinito”, il “Crimine” e il “Crimine 2” hanno svelato nuovi scenari nella struttura e nell’organizzazione interna della ‘Ndrangheta, portando a rielaborare o ad aggiornare molti dei paradigmi interpretativi applicati sinora alla mafia calabrese.

Il Transcrime ha attivato una collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia per l’analisi dell’attività della ‘Ndrangheta nel traffico di stupefacenti. Grazie al supporto della DIA (sede centrale di Roma), il ricercatore Francesco Calderoni ha sviluppato l’analisi di due organizzazioni appartenenti alla ‘Ndrangheta dedite al traffico di cocaina. Le analisi sono state realizzate a partire dalle ordinanze di custodia cautelare delle operazioni Chalonero e Stupor Mundi, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nel 2007.

Lo studio ha applicato molteplici strumenti di analisi (analisi dei contatti, analisi dei ruoli, analisi di status e analisi di rete) per capire qual è la struttura organizzativa della ‘Ndrangheta nel traffico di cocaina. I risultati hanno evidenziato che in questo ambito la ‘Ndrangheta adotta una struttura molto flessibile e dinamica, non presentando significative differenze rispetto ad organizzazioni criminali studiate all’estero. Essa si caratterizza, inoltre, per la solidità e la resistenza all’attività di contrasto, dovute ad una vasta rete di contatti e ad una grande capacità finanziaria che consentono di recuperare eventuali arresti o sequestri.

La ricerca infine ha evidenziato come i soggetti con maggiore status sociale non siano i più attivi nel traffico di stupefacenti, e deleghino invece a soggetti di livello intermedio la gestione operativa delle attività. Questo tipo di struttura potrebbe rivelare una scelta strategica nelle organizzazioni criminali, volta alla protezione dei vertici dall’attività di contrasto.

Transcrime, da anni studia la criminalità organizzata. Tra gli studi più recenti, spiccano l’analisi della distribuzione e della composizione dei beni confiscati alla criminalità organizzata che sottolinea come il Nord sia da tempo oggetto di investimento e di penetrazione da parte delle organizzazioni criminali; e uno studio che ha portato all’elaborazione del Mafia Index, un indice di criminalità organizzata per analizzare la presenza della mafia nelle province italiane dal 1983 ad oggi.


Per maggiori informazioni:
TRANSCRIME Joint Research Centre on Transnational Crime
Università Cattolica del Sacro Cuore - Università di Trento
T. 02 72343715/3716 
www.transcrime.it


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