![Norberto Milani Norberto-Milani](/images/stories/persone/Norberto-Milani.jpg)
Numerose delle specie raccolte sono attualmente a rischio d’estinzione e appartengono a quelle protette da specifiche normative. La collezione, donata all’ateneo dalla famiglia del professor Milani prematuramente scomparso nel 2008, è conservata presso il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali. Il suo risanamento e riordino, durato due anni e mezzo, è stato eseguito da un team coordinato da Franco Frilli e Pietro Zandigiacomo, e composto da Iris Bernardinelli, Filippo Michele Buian e Alessio Polo.
La grande maggioranza degli esemplari raccolti, 6152, sono lepidotteri ropaloceri (farfalle diurne) e sono rappresentative di quasi tutte le specie dell’Italia settentrionale. Molti esemplari sono stati raccolti nelle zone di Faedis (Udine) e Sesto al Reghena (Pordenone) e, in Veneto, nel Padovano e sui colli Euganei. Il secondo raggruppamento per consistenza numerica, 280 esemplari, è quello dei lepidotteri eteroceri (farfalle notturne o falene). Anche gli ortotteri sono ben rappresentati, con 127 esemplari provenienti soprattutto dalle aree montane del Friuli Venezia Giulia (dall’Alta Val del Torre al monte Plauris). Sono presenti anche 31 esemplari di coleotteri e 20 di altri ordini.
![Farfalle farfalle](/images/stories/immagini/farfalle-240pxl.jpg)
Sin da ragazzo Norberto Milani (Sesto al Reghena, 1950 – Udine, 2008) dedicò il tempo libero alla raccolta di insetti, in particolare farfalle. Aveva due lauree, in Fisica e in Scienze naturali, conseguite all’Università di Padova dove iniziò anche la sua carriera accademica. Nel 1984 il trasferimento all’Università di Udine, presso l’allora Istituto di difesa delle piante. Ricercatore nel 1986, nel 1998 divenne professore associato di Discipline entomologiche e zoologiche. Si spense a Udine il 4 aprile 2008 per le gravi conseguenze di un incidente in montagna. Come entomologo fu uno dei maggiori esperti europei sulla biologia dell’ape domestica e del suo principale parassita, l’acaro varroa. Per la sua appassionata opera nella ricerca e nella didattica l’ateneo friulano gli ha dedicato la nuova aula di microscopia del polo scientifico in via Sondrio.