Scienza e Tecnologia
Conservare il valore nutritivo del polline d’api, ora c’è un progetto
Mettere a punto processi tecnologici innovativi per il trattamento e la conservazione del polline d’api fresco destinato alla alimentazione umana. E’ questo l’obiettivo del progetto biennale Proapi recentemente finanziato dalla Regione Toscana e che coinvolge il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa e il Consorzio Polo Tecnologico Magona di Cecina. “Dal punto di vista nutrizionale, il polline è un integratore alimentare perfettamente bilanciato per l’alimentazione umana:
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Dal Selenio una nuova arma contro il virus dell’HIV, ricerca perugina pubblicata su rivista americana
Nuovi strumenti per combattere il virus dell’HIV arrivano dal Selenio. A dirlo è un lavoro pubblicato sulla rivista americana J Med Chem dai professori Oriana Tabarrini e Claudio Santi del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con Christophe Pannecouque del Rega Institute di Lauven in Belgio, leader mondiale per gli studi biochimici sul virus. Le nuove molecole sono state progettate e sintetizzate dal dottor Luca Sancineto presso il gruppo di Catalisi e Chimica Organica Verde del prof. Santi grazie a una borsa di studio erogata dal Consorzio Interuniversitario Nazionale di ricerca in Metodologie e Processi Innovativi di Sintesi.
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Univ. di Milano - Batteri come piccoli “cavalli di troia” negli insetti dannosi all’ agricoltura?
Possono dei piccoli batteri che vivono dentro le cellule di insetti dannosi in agricoltura contribuire al loro controllo? In teoria si, in considerazione degli effetti sulla fisiologia, il comportamento e l’adattabilità ambientale sui loro ospiti. Questi batteri potrebbero essere considerati come “Cavalli di Troia” potenzialmente capaci di diminuire la fitness dei loro ospiti. Tuttavia, questo concetto innovativo di controllo contrasta con la modalità di diffusione di questi batteri, trasmessi alla progenie con la riproduzione sessuale.
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Da cellule di maiale una potenziale terapia per la distrofia muscolare
Un innovativo approccio terapeutico sperimentale alla distrofia muscolare di Duchenne, che apre nuovi orizzonti nel trattamento di tale patologia ad esito letale, è stato messo a punto da due gruppi di ricerca dell’Università degli Studi di Perugia:il primo coordinato dai professori Guglielmo Sorci e Rosario Donato (Dipartimento di Medicina Sperimentale), il secondo dai professori Riccardo Calafiore (Dipartimento di Medicina) e Giovanni Luca (Dipartimento di Medicina Sperimentale). Lo studio è pubblicato nell’importante rivista scientifica internazionale ‘Biomaterial’.
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Unife va alla scoperta dell’Antartide
Trascorrerà dodici mesi in Antartide Luciano Milano, tecnico elettronico del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, partito martedì scorso per partecipare alla XXXI spedizione italiana nella ‘terra dei ghiacci’. Si chiama “Concordia” la base italo-francese che ospiterà il tecnico universitario per un anno intero insieme al dodicesimo equipaggio invernale DC-12, che opererà nell'ambito di una collaborazione Italia–Francia tra gli enti ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e IPEV (Istituto Polare Francese), nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
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Biologia, scoperto un nuovo meccanismo di regolazione del muscolo scheletrico
La contrazione del muscolo striato, scheletrico e cardiaco, si deve allo scorrimento di due tipi di filamenti proteici sovrapposti, il filamento di miosina che porta i motori molecolari e quello di actina che funziona da binario per i motori. La presenza di un duplice sistema di regolazione della contrazione muscolare è stata dimostrata da un gruppo di scienziati dell’Università di Firenze e del King’s College di Londra, in collaborazione con il sincrotrone ESRF (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble, in un lavoro oggetto di pubblicazione nella rivista Nature (DOI 10.1038/nature15727).
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Vini naturali senza solfiti e additivi chimici grazie ad un brevetto dell’Università di Pisa
Produrre vini naturali di qualità, senza solfiti e additivi chimici, un’esigenza molto sentita dai consumatori che ora è possibile grazie ad una nuova metodologia brevettata nel 2015 dall’Università di e Pisa nata da uno studio condotto al dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-ambientali. “Si tratta di una procedura per ottenere vino senza additivi – ha spiegato la professoressa Angela Zinnai coordinatrice della ricerca – e quindi consumabile anche da chi ha allergie o intolleranze.
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Big Data, dall’Università di Firenze nuove soluzioni tecnologiche e un master
Una App sui servizi geolocalizzati a Firenze e in Toscana e una piattaforma per il monitoraggio qualitativo su Twitter sono alcune delle applicazioni e delle soluzioni tecnologiche realizzate attraverso il ricorso ai Big Data dal laboratorio Disit (Distributed Systems and Internet Technology Lab) dell’Università di Firenze. I risultati delle attività di ricerca ottenuti all’interno del Dipartimento di Ingegneria di informazione saranno illustrati nel corso di un incontro venerdì 13 novembre presso la Scuola di Ingegneria (ore 9, Piazza Santa Marta, 3 – Aula Caminetto e Salone) dal titolo “Smart City&Big Data”.
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Atomi in quattro dimensioni spaziali
Lo spazio fisico si apre a una quarta dimensione. Succede nel Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare (LENS) dell’Università di Firenze dove i ricercatori guidati da Massimo Inguscio e Leonardo Fallani, indagando l’infinitamente piccolo e l’infinitamente freddo, hanno osservato per la prima volta gli effetti di una dimensione spaziale “extra” indotta artificialmente su un campione atomico quantistico. Il risultato è stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista Science (“Observation of chiral edge states with neutral fermions in synthetic Hall ribbons”, DOI: 10.1126/science.aaa8736).
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In una mummia precolombiana ritrovati geni resistenti ai moderni antibiotici
Dall’equipe di paleopatologi dell’Università di Pisa arriva un’importante scoperta direttamente dall’epoca precolombiana. Una mummia peruviana portata in Italia a fine Ottocento da alcuni medici e naturalisti italiani, conservata oggi al Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze, è stata oggetto di un importante studio molecolare condotto dal professor Gino Fornaciari, in collaborazione con l’Università della California:
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Operare con il robot è sicuro?
La chirurgia robotica negli ultimi anni si è elevata come una delle massime espressioni della tecnologia applicata alla chirurgia. Oggi è un fenomeno pervasivo, sostenuto da numeri che non sembrano conoscere battute d’arresto: oltre 3 mila sistemi installati finora e 570 mila interventi eseguiti in tutto il mondo nel 2014. Eppure la sicurezza sull’uso del celebre robot da Vinci è stata messa in seria discussione nel 2013 quando negli Stati Uniti sono stati resi noti più di 3 mila casi di danni ai pazienti, accusando l’azienda produttrice del robot di un addestramento dei chirurghi non adeguato.
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