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L’intervento del rettore ha alternato i richiami ai valori che hanno fatto da guida all’azione di governo - la collegialità e la condivisione del percorso decisionale, la trasparenza e la comunicazione, i principi etici - alla sottolineatura delle linee strategiche seguite nei rapporti con la città, con gli altri atenei della Toscana e con la Regione. Senza dimenticare, naturalmente, un ampio passaggio dedicato ai numerosi progetti portati a termine o avviati in questi mesi, dalla definizione del nuovo Statuto all’avvio dell’iter che porterà all’adozione del primo Regolamento generale d’Ateneo, dall’approvazione del Codice etico alla progettazione del Bilancio sociale, in entrambi i casi i primi della storia dell’Università di Pisa.
“In un periodo di difficoltà – ha poi ricordato il professor Augello – abbiamo approvato una manovra di bilancio espansiva, che ha permesso di investire risorse in tutti i settori strategici per lo sviluppo dell’Università: la ricerca, soprattutto attraverso il sostegno ai giovani ricercatori, il trasferimento delle conoscenze innovative sul territorio, l’internazionalizzazione, le politiche a favore degli studenti”. In precedenza aveva anche citato le iniziative mirate a razionalizzare il settore della didattica, con l’obiettivo di mantenere un’offerta di corsi ampia e di qualità come nella tradizione dell’Ateneo, e gli interventi per valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Università, con un’accelerazione ai progetti delle grandi opere che stanno portando alla realizzazione di nuovi grandi poli didattici dotati di spazi e servizi di assoluto rilievo.
In conclusione del discorso, il rettore è tornato sul tema dei valori. “Attraverso questa esposizione di attività – ha detto – non si riesce a percepire appieno un lavoro meno appariscente all’esterno, ma essenziale; un lavoro quotidiano che mira a rafforzare il senso di comunità, di appartenenza all’Ateneo delle persone che in esso lavorano o studiano, che ne sono allo stesso tempo il motore e il cuore, e che dunque devono percepire chiaramente questa loro importanza, ciascuno nel proprio ruolo, recuperando e accrescendo l’orgoglio di ‘essere’ Università di Pisa. Solo divenendo vera comunità di sentimenti, di intenti e di valori sarà possibile cogliere le opportunità che questa difficile transizione verso il nuovo può presentare per chi sarà capace di individuarle e gestirle”.
Alla relazione sono seguiti alcuni interventi da parte di docenti, rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, e una breve replica finale del rettore.