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SSSUP - Arriva il “libro bianco” sul “diritto robotico”

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La robotica unisce ingegneri, giuristi e filosofi nel nome di “RoboLaw”, progetto internazionale e multidisciplinare che ha mosso i primi passi in questi giorni e che è coordinato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, con la partecipazione di importanti istituzioni universitarie grazie al finanziamento della Comunità Europea per circa 1 milione e 500 mila euro, all’interno del Settimo Programma Quadro.
Il diritto alla privacy, le possibili distorsioni nell’utilizzo della tecnologia, le forme di responsabilità connesse alle azioni di macchine autonome (i robot), la regolamentazione dell’accrescimento delle capacità umane in seguito all’utilizzo di protesi bioniche o di impianti neurali sono alcune delle “parole chiave” da affrontare nello sviluppo del progetto, il primo in assoluto sullo studio delle implicazioni etiche e legali che scaturiscono dalla ricerca e dall’applicazione delle tecnologie emergenti nel settore della robotica. Tuttavia “RoboLaw” non si limiterà a studiare l’impatto che le nuove tecnologie produrranno sui diritti e sulla loro regolamentazione giuridica, ma proporrà soluzioni normative per disciplinare la ricerca e l’uso di queste tecnologie e tra due anni, come risultato finale, presenterà un “libro bianco”. Sarà un rapporto per definire norme comuni in materia di tecnologie robotiche e che costituirà la partenza per l’eventuale introduzione di regole da parte delle istituzioni europee per armonizzare il quadro normativo.

L’importanza strategica di “RoboLaw” è quindi duplice. Da una parte, al livello della ricerca accademica, ci si interrogherà sull’impatto etico e giuridico che le nuove tecnologie robotiche emergenti avranno sui diritti fondamentali della persona (per esempio sul diritto all’integrità fisica e psichica, sulla dignità, sul diritto alla riservatezza); dall’altra, a livello economico-sociale, il progetto cercherà di colmare il vuoto normativo nei confronti di molte tecnologie robotiche, permettendo così di allargare gli orizzonti del loro utilizzo e di creare le condizioni per l’espansione del mercato della robotica.

La collaborazione interdisciplinare tra gli ingegneri dell’Istituto di BioRobotica, giuristi e filosofi dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa è iniziata nel 2009 grazie al progetto europeo “DustBot”, che si proponeva di sviluppare robot che si muovevano in maniera autonoma nell’ambiente urbano per facilitare la raccolta differenziata porta a porta. Uno dei robot, il DustCart, fu impegnato per due mesi in una sperimentazione a Peccioli (Pisa) che vedeva coinvolti numerosi cittadini e un vero ambiente di lavoro. Il progetto “DustBot” divenne un autentico caso di studio in cui ingegneri e giuristi affrontarono insieme problematiche relative all’utilizzo dei robot autonomi in ambienti urbani. In quell’occasione ci si cominciò a porre domande del tipo: “come classificare i robot in relazione al Codice della Strada?”, “i robot devono essere assicurati e omologati?”, “come definire la responsabilità civile in caso di danni?”. Domande, queste, che troveranno una risposta in “RoboLaw”.  

Il consorzio di “RoboLaw” è composto da quattro partner tra i maggiori esperti nel settore del diritto delle tecnologie, dell’ingegneria, della filosofica e dell’etica: la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Tilburg (Olanda), l’Università di Reading (Regno Unito) e l’Università Humboldt di Berlino (Germania). Il coordinamento scientifico è affidato alla Scuola Superiore Sant’Anna e in particolare a Erica Palmerini, docente di Diritto Privato. Il Sant’Anna partecipa ai lavori con due gruppi di ricerca che fanno riferimento all’Istituto Dirpolis e all’Istituto di BioRobotica. Il consorzio sarà poi sostenuto da esperti extraeuropei: in particolare del Center for Internet & Society della School of Law dell’Università di Stanford, nonché di studiosi giapponesi e cinesi impegnati da tempo nello studio delle implicazioni giuridiche dello sviluppo di tecnologie robotiche. Sulla migliore attuazione del progetto monitorerà un Comitato esterno di esperti internazionali composto da giuristi e scienziati provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti. Tra questi, per l’Italia Francesco Donato Busnelli e Stefano Rodotà.

Il via ufficiale ai lavori è avvenuto a Odense (Danimarca) nell’ambito del Forum Europeo sulla Robotica. La scelta di far coincidere l’inizio di “RoboLaw” con uno dei maggiori eventi di robotica in Europa è stata presa dalla Commissione Europea che in questo modo ha voluto dimostrare il suo impegno a sostenere lo sviluppo della ricerca robotica e ad aprire le porte al mercato dei robot.

Qui la gallery su attività in cui sistemi robotici interagiscono con “ambienti umani: http://www.comunicazione.sssup.it/fotogallery/index.php

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