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I laureati Insubria si laureano in corso nel 52% dei casi contro il 38% della media nazionale

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I laureati dell’Università dell’Insubria portano per la prima volta il titolo accademico a casa: l’86% dei laureati di primo livello dell’Università dell’Insubria, infatti, non ha i genitori laureati, molto di più di quanto si registra nella media nazionale: il 75%. A rivelare questo dato è il XIV Profilo dei laureati realizzato da AlmaLaurea e presentato ieri martedì 22 maggio 2012 durante il convegno “Laurearsi in tempi di crisi: come valorizzare gli studi universitari” all’Università Federico II di Napoli.
L’indagine ha coinvolto oltre 215mila laureati del 2011 di 61 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. I laureati dell’Università dell’Insubria coinvolti nel XIV Profilo sono i 1.515 giovani usciti dall’Ateneo nel 2011. Tra questi, 1.083 laureati di primo livello, 242 laureati nei percorsi specialistici biennali.

Dall’indagine risultano altri dati interessanti: il traguardo della laurea è raggiunto in media a 25,3 anni; la media nazionale è di 25,7. Molto elevata è la regolarità negli studi: il 52% conquista il titolo in corso contro il 38% del complesso dei laureati di primo livello.

Nel rapporto si evidenzia che la riforma universitaria ha portato anche a un aumento dei laureati che frequentano regolarmente le lezioni: il 74% dei laureati triennali ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti; è il 69% a livello nazionale. I laureati dell’Università dell’Insubria di primo livello che hanno svolto tirocini e stage sono il 58%, (media nazionale 60%). L’esperienza di studio all’estero coinvolge l’11% dei laureati di primo livello dell’Università dell’Insubria.

L’87,5% dei laureati dell’Università dell’Insubria, contro l’87% della media nazionale, si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi (il 29% lo è “decisamente”). Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde “sì”, ed allo stesso corso dell’Ateneo, il 59% dei laureati, percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Università dell’Insubria, ma cambiando corso (9%). E dopo la laurea? Il 56% dei laureati dell’Università dell’Insubria intende proseguire gli studi, decisamente meno di quanto avviene nel complesso dei laureati (77%). La gran parte dei laureati 2011 che ha espresso queste aspirazioni formative punta a una laurea specialistica: il 36%.  

Per quanto riguarda i laureati specialistici 2011 dell’Università dell’Insubria si ripropone un valore simile a quello dei laureati triennali: portano per la prima volta il titolo accademico in famiglia nell’82% dei casi; molto di più di quanto si registra per il complesso dei laureati specialistici (70%).

L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 68% dei casi contro il 47% del complesso dei laureati specialistici. L’età media alla laurea nel complesso dei laureati specialistici dell’Università dell’Insubria del 2011 è di 27,3 anni (la media nazionale è di 27,8 anni).

Nell’esperienza formativa dei laureati specialistici si riscontrano indici particolarmente elevati di frequenza alle lezioni: 72 laureati su cento dichiarano di avere frequentato regolarmente più dei tre quarti degli insegnamenti previsti. Si riscontra, inoltre, una consistente quota di chi fa esperienza di stage: 51,5 laureati specialistici dell’Università dell’Insubria su cento. Il 12% compie esperienze di studio all’estero (media nazionale 15,5%). L’esperienza universitaria compiuta con la laurea specialistica risulta ampiamente apprezzata (sono soddisfatti 92 laureati su cento). Tanto che 79 laureati su cento la ripeterebbero.

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