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Kurdistan iracheno: missione archeologica affidata all'Ateneo di Udine

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Si terrà venerdì 25 maggio alle 11.30, presso la sala del Tiepolo di palazzo Caiselli, in vicolo Florio 2 a Udine, la presentazione del nuovo, ampio progetto archeologico dell’Università di Udine “Terra di Ninive” nel Kurdistan iracheno. Nell’occasione, sarà anche firmato il protocollo d’intesa tra l’Ateneo friulano e Informest - Agenzia per lo sviluppo e per la cooperazione economica internazionale, tra i principali enti finanziatori del progetto.
Interverranno:

Cristiana Compagno, magnifico rettore dell’Università di Udine
Saywan Barzani, ambasciatore della Repubblica dell’Iraq
Abubakir Osman Zaineddin, direttore generale delle Antichità del Kurdistan iracheno
Elio De Anna, assessore regionale alla Cultura e Relazioni internazionali e comunitarie
Elena Lizzi, assessore provinciale all’Istruzione e Cultura
Silvia Acerbi, presidente di Informest
Neil A. Harris, direttore del Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali dell’Università di Udine

Presenteranno il Progetto:

Hassan Ahmed Qasim, direttore delle Antichità di Dohuk, Kurdistan iracheno
Daniele Morandi Bonacossi, direttore di PARTeN, dell’Università di Udine
Fabio Crosilla e Domenico Visintini, Centro interdipartimentale CARTESIO dell’Ateneo di Udine

Il “Progetto archeologico regionale Terra di Ninive” (PARTeN) è basato su scavo, ricognizione archeologica di superficie e tutela degli straordinari monumenti assiri presenti in Kurdistan settentrionale, che saranno valorizzati attraverso la creazione di un parco archeologico-ambientale aperto al turismo e il loro inserimento nella World Heritage List dell’UNESCO. Il progetto è sostenuto dal ministero degli Affari esteri (Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo e Direzione generale per la promozione del sistema Paese), dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia attraverso Informest, dall’Università di Udine, dalla Provincia di Udine e da sponsor privati.

PARTeN vedrà impegnati per i prossimi dieci anni gli archeologi friulani sul suolo iracheno, nel nord della Mesopotamia, in una complessa missione archeologica interdisciplinare che, fra le altre cose, farà luce su molti aspetti legati alla storia, società, economia, cultura materiale e organizzazione del territorio dell’antico impero assiro. La regione di intervento da parte dagli studiosi, fino a ora mai esplorata da una missione archeologica moderna, fu uno dei principali teatri della “rivoluzione agricola” che diede origine all’economia produttiva, e fu il centro politico e geografico dell’Assiria, primo impero globale della storia.

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