Università di Milano-Bicocca, convenzione con l’Accademia Cinese delle Scienze per lo studio dei ghiacciai
Finanziato dall’Ambasciata Italiana a Pechino e organizzato dall’Università di Milano-Bicocca e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sotto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e dell’Accademia dei Lincei, il simposio raccoglie ricercatori impegnati nello studio dei ghiacciai delle medie latitudini e delle aree polari.
«L’Himalaya e le Alpi sono gli estremi della più grande catena montuosa del nostro Pianeta – dice Valter Maggi, docente presso il Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio dell'Università di Milano-Bicocca e tra gli organizzatori del simposio -. Insieme all’Antartide, su queste montagne, ci sono i ghiacciai più grandi e quindi gli archivi più formidabili di informazioni climatiche ed ambientali dell’intero mondo. In questi archivi è racchiusa la storia della nostra atmosfera, informazioni fondamentali per permettere di comprendere il funzionamento della macchina climatica e quindi di aiutare nella previsione del clima futuro».
L’obiettivo dell’incontro è trovare punti di incontro, instaurare collaborazioni e sviluppare tematiche specifiche sulle aree Alpine, Himalayane ed Antartiche. Aree dove i due Paesi sono fortemente impegnati da sempre a valutare e comprendere l’evoluzione dei ghiacciai ed i loro bilanci di massa, comprendere l’entità dei ritiri e delle avanzate negli ultimi secoli, evidenziare le componenti di rischio glaciologico, ricostruire l’evoluzione climatica del passato attraverso carotaggi e modellarne il comportamento anche alla luce dei recenti cambiamenti climatici.
Durante il simposio verranno definite linee-guida delle collaborazioni tra i due Paesi. La convenzione prevede infatti scambi di ricercatori e studenti, attività comuni di ricerca nelle Alpi e nell’Himalaya e partecipazione comune a progetti di ricerca internazionali.
La delegazione Italiana è composta da ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’ENEA, dell’Università di Trieste, dell’Università di Pisa, del Comitato Glaciologico Italiano e della Commissione Scientifica Nazionale dell’Antartide.