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Lotta alle infezioni, premiata ricercatrice dell’Università di Milano-Bicocca

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Francesca GranucciFrancesca Granucci, professore associato di Patologia Generale e responsabile del laboratorio di immunologia cellulare e molecolare dell’Università di Milano-Bicocca ha vinto la seconda edizione del premio “Ita Askonas” quale migliore group leader donna impegnata nella ricerca nel campo delle infezioni batteriche.
Il premio conferito dall’ EFIS – European Federation of Immunological Societies, verrà consegnato l’8 settembre a Glasgow nel corso dell’ECI – European Congress of Immunology e riconosce l’importanza del lavoro che la ricercatrice e studiosa svolge dal 2006 nell’ambito dell’immunologia, coordinando le ricerche svolte da un team di 8 persone, che ha  portato all’importante scoperta di nuove funzioni svolte dalla già nota molecola CD14 .

Nella lettera di motivazione firmata dal presidente di EFIS Catherine Sautès-Fridman si legge, infatti: “per l’eccezionale contributo all’immunologia, in particolare nel campo della biologia delle cellule dendritiche e delle reazioni molecolari che hanno luogo durante le infezioni batteriche”.

Le ricerche condotte dal gruppo guidato da Francesca Granucci hanno messo in luce il duplice importante ruolo che CD14, una molecola espressa dalle cellule immunitarie, svolge in presenza di infezioni da batteri Gram-negativi, quali Escherichia Coli e Salmonella. CD14 da un lato risulta essere importante perché in grado di regolare la produzione degli interferoni, sostanze interferenti con la propagazione batterica, dall’altro per la capacità di controllare il ciclo vitale di alcune cellule fondamentali per il funzionamento del sistema immunitario.         

Gli studi condotti offrono, quindi, nuove importanti possibilità d’intervento per migliorare la risposta anti-batterica, per produrre vaccini sia profilattici che terapeutici più efficaci e per bloccare risposte immunitarie incontrollate dovute alla presenza di batteri nel sangue, come accade per alcune forme di sepsi.

«Questo premio - dichiara Francesca Granucci - è particolarmente significativo in quanto riservato alle donne scienziato. Istituire speciali riconoscimenti per le donne, infatti, significa ammettere implicitamente che ancora oggi, nonostante gli enormi sforzi di emancipazione femminile, esiste una disparità nelle nostre possibilità di emergere rispetto ai colleghi uomini ed esistono ancora pregiudizi da superare».         
«Per molte donne della mia generazione - continua Granucci, che non è solo scienziato ma anche moglie e madre di due bambini - gli obiettivi principali sono stati la realizzazione personale e, soprattutto, l’indipendenza economica, prima del matrimonio e della maternità. Credo che questo modo di pensare faciliti le donne nel raggiungimento degli obiettivi e consenta di trovare la fiducia e la libertà necessarie per perseguire i propri interessi scientifici e far evolvere la carriera».

Il premio “Ita Askonas”, così chiamato in onore della più famosa immunologa mondiale, è stato istituito dall’EFIS quattro anni fa quale riconoscimento a donne ricercatrici che guidano e coordinano gruppi nella fase iniziale della loro carriera nell’immunologia, che va dai 2 agli 8 anni di attività. La precedente vincitrice, nel 2009, era stata Fiona Powrie dell’Università di Oxford.

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