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La Clinica oculistica dell’Università di Bologna festeggia i suoi 150 anni

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Nasceva 150 anni fa la clinica oculistica dell’Università di Bologna. Un evento celebrerà la ricorrenza il 14 settembre alla presenza del rettore Ivano Dionigi, del sindaco Virginio Merola, del direttore generale Azienda Policlinico S.Orsola-Malpighi Sergio Venturi, dell'assessore alle Politiche della salute della Regione Emilia Romagna Carlo Lusenti e dei direttori delle due massime Società Scientifiche Oftalmologiche Italiane, Matteo Piovella (SOI, Società Oftalmologica Italiana) e Leonardo Mastropasqua (SOU, Società Oftalmologi Universitari).
Interverranno inoltre Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che terrà una relazione dal titolo “Occhio e Arte”, Fabio Alberto Roversi Monaco, presidente Fondazione Carisbo, che tratterà l’argomento  “Genus Bononiae: un percorso culturale e museale per la storia della città di Bologna”, Nicola delle Noci, ordinario di Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Foggia e Storico dell’Oftalmologia Italiana, che illustrerà il percorso della disciplina dal 1700 al XX xecolo. Infine, Emilio C. Campos, direttore della Clinica, ripercorrerà i 150 anni di storia dell’oculistica universitaria.

Hanno aderito all’invito del Prof Campos, tutti i 40 professori di Oftalmologia italiani Direttori di Clinica  Oculistica Universitaria, che interverranno all’evento e ne hanno in larga parte contribuito, inviando articoli e video relativi alla storia ed alla attualità delle proprie rispettive Strutture. Dal materiale raccolto è nato il volume “Oftalmologia Universitaria Italiana. Passato Presente Futuro” corredato da un DVD interattivo, che sarà distribuito agli oculisti italiani.

L’Oftalmologia Universitaria a Bologna – ieri e oggi
Il primo titolare della cattedra di clinica oculistica a Bologna fu Francesco Magni (Pistoia, 1828 ).  Iniziò la sua carriera come allievo di Filippo Pacini presso l’Istituto di anatomia e istologia patologica dell’Istituto di studi superiori e di perfezionamento di Firenze. In quegli anni ebbe modo di allestire i preparati istopatologici per le ricerche sull’intestino dei soggetti deceduti per colera, culminati nell’individuazione del vibrione agente patogeno della malattia, la cui scoperta, circa 30 anni più tardi, sarebbe stata attribuita a R. Koch. Affermandosi successivamente nel campo  dell’oculistica, nel 1862 fu chiamato alla Direzione della clinica oculistica dell’Università di Bologna e nominato nel 1863 primo professore ordinario di Oftalmoiatria e clinica oculistica dell’Ateneo. Nel 1873 fu nominato direttore dell’Ospedale S. Orsola, sede degli insegnamenti universitari, nel 1876 divenne Senatore del Regno e nel 1877 eletto Magnifico Rettore dell’Università di Bologna.

Da allora si sono succeduti alla direzione dell’Istituto di Clinica Oculistica fino alla sua disattivazione avvenuta nel 1995, sei direttori: Ferruccio Tartuferi (1887-1925); Amilcare Bietti (1926-1930); Quirino Di Marzio (1931-1953); Filippo Caramazza (1954-1966); Giuseppe Cristini (1967-1986); Roberto Caramazza (1987-1995).

Nel 1995 il professor Emilio C. Campos è subentrato nella direzione della I clinica oculistica Bologna al professor Schiavi.  Campos proviene dalla prestigiosa Scuola dei professori Giovanni Battista Bietti e Bruno Bagolini e prima di Bologna aveva lavorato a Trieste, Tuebingen, Roma, Modena ed era stato altresì a Gainesville e New Orleans. Con i pensionamenti del prof Caramazza, prima, e successivamente del prof Meduri, nel 2007 si è ritornati all’assetto originario di un’unica clinica oculistica diretta dal prof Emilio Campos.

Nel medesimo anno la clinica si è trasferita dalla storica palazzina dell’Area S.Orsola all’interno dell’Area Malpighi Padiglione Palagi, dotandosi di ambulatori, pronto soccorso, day hospital, reparto di degenza, sale operatorie, laboratori e biblioteca tutti completamente nuovi.

L’attività clinica e chirurgica dell’unità di oftalmologia universitaria rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale in particolare per il trattamento di patologie inerenti lo strabismo e la retina medica, con la metà delle prestazioni erogate per pazienti extra-regione.

La clinica si configura come centro di riferimento per la diagnosi ed il trattamento di patologie in campo neuro-oftalmologico (in collaborazione con il centro sclerosi multipla, centro Marfan e centro per la patologia tiroidea della nostra Università) e per il distretto superficie oculare-cornea-vie lacrimali (in collaborazione con le strutture reumato¬logiche, ematologiche, allergologiche, pediatriche, ORL della Regione Emilia Romagna), attività affiancata con il laboratorio diagnostico dedicato, interno alla Clinica.

Per quanto riguarda l’attività didattica, la clinica è sede formativa per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, il corso di laurea in Ortottica ed assistenza oftalmologica e la Scuola di Specializzazione in Oftalmologia. Nell’ambito dell’attività formativa, vengono annualmente organizzati all’interno della struttura corsi di aggiornamento continuo per gli oftalmologi accreditati presso la Regione Emilia-Romagna, secondo un progetto di offerta formativa multi-disciplinare e multi-sede, coordinato con le altre Università della Regione.

Numerosi filoni di ricerca sono stati sviluppati ed implementati ed in particolare lo studio del nistagmo e delle altre anomalie della motilità oculare, dell’ambliopia, della superficie oculare, del glaucoma, della retina medica e delle moderne tecniche chirurgiche dell’intervento di cataratta. È inoltre da sottolineare il grande impulso che ha avuto l’attività di ricerca scientifica del Laboratorio di analisi superficie oulare, unica realtà a livello nazionale all’interno di una cinica oulistica, interamente costruito dall’Alma Mater Università di Bologna. Sono da ricordare altresì il Laboratorio di otalmologia serimentale e il Laboratorio dei mvimenti oulari creati con il finanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna.

L’equipe dell’unità di oftalmologia universitaria di Bologna comprende – a fianco del direttore - dieci oftalmologi strutturati, un dirigente biologo, due assegnisti di ricerca e dodici medici in formazione specialistica, oltre naturalmente al personale tecnico, infermieristico ed amministrativo.
La Clinica è spesso visitata da oftalmologi di altre sedi, ed in particolare è punto di riferimento per fellowships organizzate dall’International Council of Ophthalmology che periodicamente invia oftalmologi provenienti soprattutto dai Paesi del terzo mondo.

La Clinica Oculistica di Bologna vanta inoltre una tra le più antiche Biblioteche universitarie di oftalmologia in Italia che raccoglie circa 800 antichi volumi e raccolte.

E’ stato inoltre ricreato il Museo della “Raccolta degli Strumenti Oftalmologici” . Nulla è stato ceduto dall’esterno o da privati; tutti gli apparecchi offerti alla visione del pubblico sono stati onorati da un lungo e proficuo servizio presso la Clinica. La loro costruzione è un’interessante testimonianza di un’epoca nella quale ancora non esistevano né elettronica né plastica. La perfezione meccanica e l’ottica, la lavorazione delle superfici, l’uso attento dei metalli (ottoni, acciai, bronzi) e dei materiali refrattivi (vetri, cristalli), come di quelli di rifinitura (avorio, bachelite), la sapienza costruttiva ovviavano alla carenze tecnologiche dell’epoca.

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