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Anche la “Laudatio” del professor Eugenio Ripepe, intervenuto nella doppia veste di preside della facoltà di Giurisprudenza e di relatore della tesi di laurea di Bocelli, si è soffermata sugli anni di formazione del maestro. Un percorso riletto come un viaggio da Andrea Bocelli al dottor Bocelli e ritorno: “questo nostro allievo – ha argomentato il professor Ripepe - ha speso tante energie per terminare gli studi, ma dal giorno dopo ha lavorato per tornare a essere semplicemente Andrea Bocelli, senza valorizzare la laurea appena conseguita e anzi impegnandosi ancor di più per trovare una sua strada nel campo della musica”.
Leggendo le “Motivazioni” del riconoscimento, il presidente dell’Associazione dei Laureati dell’Ateneo Pisano ha sottolineato tre aspetti principali. “Dotato di grande sensibilità e cultura - ha detto Paolo Ghezzi - Bocelli si è dedicato con tenacia e costanza alla ricerca musicologica, rinnovandosi continuamente come artista e come uomo e diventando esempio virtuoso per quei giovani che attraverso l’impegno e lo studio mirano all’eccellenza”. In un passaggio successivo, Ghezzi ha quindi evidenziato l’attenzione del tenore per i temi della restituzione, del dialogo e della cooperazione tra i popoli: “Con il suo costante impegno sociale, richiama ciascuno alla necessità di restituire e condividere parte dei doni e delle fortune a diverso titolo ricevute, ricercando fondamenti di equità e giustizia senza i quali ogni successo professionale e ogni eccellenza non possono che essere fonte di gioia parziale”. L’ultima annotazione è stata dedicata al “continuo, grande attaccamento alla città di Pisa, alla sua Università, al suo territorio, valorizzandone la promozione e contribuendo fattivamente al loro progresso”.
Il rettore Massimo Augello ha aperto gli interventi celebrando Andrea Bocelli, anche attraverso la citazione di uno dei libri preferiti dal tenore, “Le Confessioni” di Tolstoj, ma facendo cenno nello stesso tempo alla recente chiusura del Palazzo della Sapienza, il luogo dove la comunità universitaria pisana ha sempre celebrato i suoi momenti più solenni, compreso quello legato al premio del “Campano”. “Mi pare una coincidenza simbolicamente importante - ha detto - che questa prima cerimonia fuori della Sapienza veda come protagonista un laureato in Giurisprudenza; anzi, il laureato più conosciuto al mondo della facoltà e dell’intero Ateneo pisano, che quelle aule ha frequentato, conservando una viva memoria di quegli anni”. Il professor Augello ha poi terminato il suo discorso formulando, a nome di tutta la comunità accademica pisana, il desiderio di “ritrovarci presto all’interno del Palazzo della Sapienza per ascoltare la magnifica voce di Andrea Bocelli”.