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Diritto allo studio, Milano-Bicocca contiene l’aumento della tassa regionale

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Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Milano-Bicocca ha approvato nell’ultima seduta di novembre un provvedimento che prende in considerazione l’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio - da giugno scorso in Lombardia passata da 100 a 140 euro – eliminando quasi del tutto l’incremento per singolo studente. Il provvedimento avrà valore a partire dal prossimo anno accademico, con l’importo della prima rata a 600 euro.
La soluzione proposta, che ha incontrato anche il sostegno dei rappresentanti degli studenti in Senato accademico e in Cda, prevede l’eliminazione dello “sconto” del 30 per cento sui contributi degli iscritti al primo anno fuori corso. Il gettito derivante sarà utilizzato per coprire 35 dei 40 euro di aumento della tassa. Pertanto, la prima rata che diventa uguale per tutti, salirà solo di 5 euro anziché 40.

«Abbiamo lavorato d’intesa con i rappresentanti degli studenti – spiega il rettore Marcello Fontanesi – per trovare una soluzione che facesse pesare il meno possibile sulle tasche degli studenti e delle loro famiglie l’aumento della tassa regionale introdotto dal decreto legislativo 68 del 2012. Il provvedimento che abbiamo adottato si aggiunge a quello varato nello scorso maggio quando, grazie all’eliminazione di alcune voci di spesa superate dagli investimenti tecnologici sulle procedure amministrative di gestione delle segreterie studenti, cancellammo 40 euro dall’importo della prima rata che passò da 635 a 595 euro».

Il Cda ha anche stabilito di impiegare il 50 per cento circa delle more per ritardato pagamento delle tasse universitarie per incrementare il numero delle borse di studio e per finanziare i progetti di internazionalizzazione. Una decisione in linea con il provvedimento adottato lo scorso maggio quando sempre il Consiglio di Amministrazione aveva stabilito di destinare parte dell’avanzo di gestione del 2011 per portare il numero delle borse di studio da 440 a 480. Un incremento che sarebbe dovuto essere una tantum ma che, grazie alla decisione voluta dagli organi di governo, varrà per sempre. Gli assegnatari della borsa di studio – che ammonta a 4.800 euro annui - ottengono anche l’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie, il cui valore è in media di 1200 euro per studente.

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