All'osservatorio con l'Università dell'Insubria per captare segnali dallo spazio
E anche se tutti pensiamo di conoscerle, posso garantire per esperienza personale che vederle attraverso dei telescopi professionali è tutta un’altra cosa, molto più emozionante. Ma sarà davvero una visita tra scienza e fantascienza anche per un altro motivo: a Tradate infatti, oltre alle normali attività scientifiche, da alcuni anni si svolge anche il primo programma italiano ottico del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), ovvero la ricerca di possibili segnali di altre civiltà. Il SETI tradizionale cerca segnali radio, che per ragioni tecniche sono ritenuti più probabili e più facili da individuare, ma da alcuni anni si è cominciato a cercare anche possibili segnali inviati tramite laser estremamente potenti. Si tratta di un tipo di ricerca di assoluta avanguardia, che viene attualmente svolta solo in due luoghi al mondo: il primo è l’Università di Berkeley in California, il secondo è proprio Tradate, grazie alla collaborazione con la International Academy of Astronautics (IAA), il cui direttore tecnico, il dottor Claudio Maccone, è da anni personalmente coinvolto nel programma».
Per iscriversi è sufficiente inviare un e-mail a paolo.musso@uninsubria.it. Il costo è di 10 euro, che si pagheranno in loco, e la serata terminerà intorno a mezzanotte. Le indicazioni stradali si trovano sul sito dell’Osservatorio: http://www.foam13.it.