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Inaugurati il 678° anno accademico dell'Università di Camerino

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“Mi rivolgo agli studenti. Il mio augurio più grande è che abbiate sempre, in ogni momento della vostra vita, la capacità di mettervi in gioco, di realizzare il vostro sogno, di comprendere e coltivare il vostro talento, di saper riconoscere la vostra strada. Se sarete in grado di fare questo, nessuno potrà oscurare e confondere il vostro orizzonte, nessuno potrà farvi credere che non ci sono alternative, che non vale la pena impegnarsi, che non si può cambiare. Se la vostra Università sarà stata in grado, nel delicato e importante momento della vostra formazione, di infondervi la fiducia, oltreché fornirvi competenze, di aiutarvi, cioè, a diventare donne e uomini pronti ad affrontare la vita, allora e solo allora avrà compiuto appieno il suo dovere.
Voi siete la nostra speranza, Voi siete la nostra certezza, Voi siete il nostro orgoglio”: con queste parole rivolte agli studenti ed a tutti i giovani il Rettore Unicam Flavio Corradini con entusiasmo ed emozione ha dichiarato aperto il 678° anno accademico dell’Università di Camerino, alla presenza del dott. Fabrizio Barca, Dirigente Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’evento, tenutosi stamattina al Teatro “Filippo Marchetti” gentilmente concesso dal Comune di Camerino, si è aperto con i saluti del Presidente del Consiglio degli Studenti Pierpaolo Angeletti, della rappresentante degli studenti stranieri Fen Wang, del rappresentante del personale docente-ricercatore Roberta Cocci Grifoni, del Garante del personale tecnico e amministrativo in CdA Stefano Belardinelli, del sindaco di San Severino Marche Cesare Martini a rappresentare la Consulta permanente per lo sviluppo.
Sono seguiti poi gli interventi del Direttore Generale dott. Luigi Tapanelli e del Rettore Corradini. L’ospite di quest’anno, il dott. Fabrizio Barca, ha poi tenuto una relazione sulla “Strategia nazionale per le aree interne”.

Il tema scelto quest’anno è stato “Università e Territorio: strategie comuni di crescita”. “La crisi economica che ha investito l’Europa e maggiormente l’Italia in questi ultimi anni – ha dichiarato il Rettore Corradini - ha aumentato la necessità di ricercare nuove strategie di crescita e di rilancio. Ed è proprio sull’investimento che UniCam ha voluto fare per la crescita del proprio territorio che vorrei soffermarmi, investimento che, come sempre, siamo pronti a mettere al servizio di tutti.

Abbiamo ricercato un profondo cambiamento territoriale, un salto di paradigma che ha portato all’affermazione di nuovi modelli di fruizione della formazione e dell’informazione e abbiamo cercato di promuovere la necessità di indirizzare tutti gli sforzi verso la condivisione delle risorse a disposizione di ciascuno, per tornare a generare risorse da mettere a sistema, sia a vantaggio dei partner che dell’interesse collettivo.

Ci ha animato la convinzione che il territorio non debba proseguire a costruire barriere impenetrabili attorno a sé, come in passato è sovente accaduto, ma debba sentirsi parte di un sistema più ampio: ecco allora che entrare in relazione con gli altri attori del territorio, conoscerne il valore e poterne utilizzare le risorse, diventa una grande opportunità. È infatti nello scambio di conoscenze e risorse che il sistema si implementa e si rafforza”.

Alcuni esempi che danno concretezza  a ciò che Unicam mette a disposizione del territorio: l’Ufficio Europa integrato e distribuito, frutto del protocollo sottoscritto dalla Provincia di Macerata, dalle Università di Camerino e Macerata, dalla Camera di Commercio e Confindustria Macerata, un percorso istituzionale ed insieme progettuale capace di intercettare risorse europee su progetti funzionali alle reali esigenze del territorio; Lab.Tec, il grande laboratorio diffuso per la condivisione di strumentazione e personale specializzato per industria e territorio, realizzato da UniCam con Confindustria Macerata e con alcune tra le maggiori realtà imprenditoriali del nostro territorio; The Hive Campus, l’alveare della giovane imprenditoria marchigiana, della auto-imprenditorialità giovanile, delle spin off innovative e delle start up aziendali, del confronto continuo con il sistema imprenditoriale della nostra regione, nato da un recente accordo pubblico-privato; il Comitato dei Sostenitori; la Consulta Permanente per lo Sviluppo.

Dall’appassionata relazione del Rettore Corradini emerge poi che convergenza, aggregazione e caratterizzazione delle attività formative e di ricerca, apertura collaborativa al territorio, pur continuando una decisa politica di internazionalizzazione, valorizzazione delle competenze e della persona, controllo delle spese e dei costi, continuano ad essere le linee che caratterizzano il quadro generale strategico, l’orizzonte, di Unicam.

La ricerca dell’Università di Camerino conferma il suo alto valore scientifico, con eccellenti risultati, ma si guarda ancora avanti e alle opportunità di finanziamenti che può offrire il programma comunitario Horizon 2020. Positivi sono anche i dati relativi alle immatricolazioni alle Scuole di Ateneo, che sono cresciute anche quest’anno, contrariamente ad un tendenza a decrescere a livello nazionale.

Stimolante e propositivo è stato l’intervento del dott. Fabrizio Barca. “Ringrazio il Rettore Corradini per avermi invitato ad intervenire su un argomento in cui posso portare un contributo, la strategia per lo sviluppo delle nostre aree interne e quindi dell’intero territorio nazionale, dal momento che proprio le aree interne sono una parte significativa del nostro Paese, invidiata in tutto il mondo per il pluralismo, la diversità, la capacità di attrarre persone e segni. È importante che ciò avvenga in una Università che tanto sta facendo per il territorio, come abbiamo sentito dalla parole del Rettore. La risorsa fondamentale per il successo del progetto è infatti la conoscenza, necessaria per disegnare le strategie di sviluppo, per la progettazione e per la conseguente attuazione”.

La strategia, di cui è garantita la continuità in un contesto comunitario, introduce cinque novità con altrettante parole chiave, ha dichiarato Barca: attenzione ai luoghi, mercato e cittadinanza, non straordinarietà, intercomunalità, autoapprendimento. “Cosa manca? – ha concluso Barca – “Mancano le risorse umane. Va accresciuta l’informazione, per consentire ai nostri giovani di conoscere tutte le opportunità che vengono loro offerte”.

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