Studente dell’Università di Pisa decifra una scrittura misteriosa su un’edizione dell'Odissea del Cinquecento
Daniele Metilli, 31 anni, originario di Borgomanero (Novara), insieme alla graphic designer Giulia Accetta, ha intuito che quelle parole a margine dei versi di Omero erano espressione di un sistema stenografico diffuso in Francia nell’Ottocento. Facendo una ricerca su internet, Daniele si è imbattuto in una tabella con un codice che sembrava identico, scoprendo che era quello inventato da Jean Félicité Coulon de Thévenot (1754-1813) nel tardo Settecento, e a lungo in uso nell’Ottocento. Le annotazioni sarebbero per lo più traduzioni in francese di parole e frasi dal testo originale dell’Odissea.
I ricercatori italiani hanno risolto il mistero anche grazie a una data leggibile ("25 aprile 1854") e a un’edizione del 1819, riveduta da un professore di stenografia, N. Patey, disponibile on-line. Aiutati da due traduzioni francesi dell’Odissea di Omero, una del 1842, l’altra del 1854-1866, hanno portato a termine il lavoro di traduzione delle annotazioni prima di tutti gli altri, impiegando poche ore per intuire l’origine dei simboli che contornavano il testo in greco.
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Il video di Daniele Metilli ospite a "Che tempo che fa".
Il pdf della ricerca di Daniele Metilli.