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Laurea nei tempi per il 55% degli studenti dell'Università dell'Insubria: la media italiana è del 42%

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L’Università degli Studi dell’Insubria porta la laurea nelle famiglie dei suoi iscritti: l’82% dei laureati di primo livello non ha i genitori laureati; molto di più di quanto si registra per il complesso dei laureati di primo livello in Italia: 74%. A dirlo è il XVI Profilo dei laureati AlmaLaurea presentato il 29 maggio all’Università di Scienze Gastronomiche di Bra. L’indagine ha coinvolto 230mila laureati del 2013 di 64 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.
I laureati dell’Università dell’Insubria coinvolti nel XVI Profilo sono i 1.582 giovani usciti dall’Ateneo nel 2013. Tra questi, 1.118 laureati di primo livello, 251 laureati nei percorsi magistrali biennali e 199 laureati magistrali a ciclo unico.

Regolarità negli studi nelle lauree triennali, magistrali e a ciclo unico

«Il traguardo della laurea triennale è raggiunto prima che negli altri Atenei: in media a 25,1 anni; la media nazionale è di 25,5» dice AlmaLaurea. «Molto elevata è la regolarità negli studi: il 55% conquista il titolo in corso (con un 22% che si laurea al primo anno fuori corso) contro il 41,5% del complesso dei laureati di primo livello» si legge nel rapporto. Regolarità negli studi al di sopra della media nazionale si registra anche per i laureati magistrali: laurea in corso nel 68,5% dei casi, contro il 52% del complesso dei laureati magistrali delle altre università analizzate, e per i laureati a ciclo unico: il 43% si laurea in corso contro il 34% della media nazionale.

Tasso di soddisfazione

L’86,5% dei laureati dell’Università dell’Insubria, (85,5% media nazionale) si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi (il 30% lo è “decisamente”). Alla domanda se si iscriverebbe di nuovo all’Università risponde “sì”, ed allo stesso corso dell’Ateneo, il 62,5% dei laureati, percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Università dell’Insubria, ma cambiando corso (7%). «L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale risulta ampiamente apprezzata (sono soddisfatti 91 laureati su cento). Tanto che 77 laureati su cento la ripeterebbero» - continua il Rapporto -. Anche l’esperienza universitaria compiuta con la laurea a ciclo unico risulta «ampiamente apprezzata» (sono decisamente soddisfatti 26 laureati su cento, altri 57 esprimono comunque una valutazione positiva). Tanto che 53 laureati su cento la ripeterebbero.

E dopo la laurea?

Il 54% dei laureati triennali dell’Università dell’Insubria intende proseguire gli studi, decisamente meno di quanto avviene nel complesso dei laureati (76%).

Al termine degli studi magistrali la quota di chi intende proseguire la formazione è pari al 29%. Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali a ciclo unico rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 71%. Questo avviene in particolare per i laureati in Medicina e Chirurgia per i quali è possibile proseguire con le Scuole di Specializzazione.

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