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Credito, sbagliata una valutazione su due. Treviso lancia il "rating integrato"

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L’analisi di oltre 320mila bilanci di aziende italiane ed europee rivela: seguendo le regole di Basilea, le banche distribuiscono il credito in maniera inefficiente, frenando la crescita. Lo sostengono i ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia che hanno lavorato a Rating Integrato, progetto di ricerca promosso dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Treviso e Fondazione BCC-CRA Treviso. Su iniziativa della Fondazione, al Campus di Treviso sono stati presentati i primi risultati delle analisi ed è stato proposto Rating Integrato come nuovo modello di valutazione del merito di credito.
L’obiettivo successivo sarà lanciare una vera e propria agenzia di rating frutto del lavoro di ricerca universitaria e indipendente rispetto a chi richiede o concede il credito.

Dopo aver rodato la metodologia su 20mila imprese italiane e perfezionato l’analisi su 5mila aziende del Nordest, gli studiosi del progetto @RatingIntegrato hanno passato al setaccio sei anni di bilanci di 33.733 aziende di sei paesi: Francia, Spagna, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Solo la Germania è stata esclusa perché rende pubblici solo i dati relativi alle imprese più grandi. E questi sono solo i risultati del primo trimestre del piano di lavoro di analisi internazionale previsto per il  secondo anno di attività del progetto.

Sono emersi tre diversi modelli di rapporto banca-impresa. In Francia e Ungheria prevale un modello battezzato ‘da libro di testo’: il credito è concesso in base alla valutazione dei rischi attuali dell’impresa. In Repubblica Ceca e Polonia il modello è ‘aziendale’ perché si guarda principalmente alla storia dell’azienda. Italia, Spagna e Slovacchia, invece, mostrano un modello ‘inefficiente’: il credito è basato all’85% sul solo indebitamento dell’anno precedente, confermando di fatto le scelte fatte dai precedenti valutatori anche quando i tempi cambiano.

«Qualunque sia il modello del rapporto banca-impresa, il credito viene troppo spesso assegnato in modo errato. Quindi è la regolamentazione ex Basilea 2 che non funziona a dovere», ha spiegato Guido Max Mantovani, coordinatore scientifico del progetto, illustrando i risultati delle analisi sulle aziende estere. In Francia, ad esempio, nel 50% dei casi analizzati il rating di Basilea non ha funzionato: in  17 casi su 100 premia imprese che non meritavano credito, penalizzando invece un terzo delle imprese, bollate come  immeritevoli. In Spagna si sale al 60%.

Per l’Italia si parla del 47% di inefficienza. Un’azienda su cinque riceve credito immeritatamente, mentre il 26% delle aziende con ottime credenziali per sviluppare il business in futuro non è premiato dalle banche. Questo ‘errore’  frena la crescita e potrebbe essere risolto dal nuovo modello di valutazione del merito di credito.

«Il grande difetto delle regolamentazioni di Basilea è che guardano eccessivamente alle performance dell’azienda solo nell’arco di 12 mesi – spiega Guido Max Mantovani – per questo abbiamo studiato Rating Integrato, metodo che permette di valutare il merito di credito basandosi sulle performance delle aziende in periodo più lungo, tenendo conto degli attivi e dei rischi aziendali. Dare credito a chi lo merita è fondamentale per stimolare la crescita».

Soddisfazione per il lavoro fatto e da fare nelle parole di Tiziano Cenedese, presidente della Fondazione BCC-CRA della Provincia di Treviso, patron dell’iniziativa: «In questa fase di grande cambiamento, per gli istituti investire nel progetto del Rating Integrato, rappresenta e soddisfa la necessità di essere maggiormente efficienti. Allocare le corrette risorse in coloro che veramente sono più meritevoli significa innestare sviluppo».

Oltre a Cenedese, durante la presentazione di @RatingIntegrato sono intervenuti Monica Billio, direttore del Campus di Treviso, Guido Mantovani, coordinatore scientifico del progetto, Nicola Tognana, presidente CCIAA Treviso e i ricercatori Elisabetta Basilico e Mattia Mestroni.

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