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Università di Milano-Bicocca, meno tasse e borse di dottorato più alte

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Meno 245 euro sulla tassa di iscrizione per chi ha un indicatore ISEE inferiore ai 5 mila euro e, in generale, retta più bassa per chi ha un indicatore fino a 35 mila euro. Lo ha deciso, nella seduta di ieri, il Consiglio di amministrazione dell’Università di Milano-Bicocca. A beneficiare della riduzione delle tasse saranno circa 18 mila studenti. Nel dettaglio, dal prossimo anno accademico, non ci sarà più un importo minimo di contributi fisso per tutti, ma l’intera contribuzione sarà calcolata in base al valore ISEE (scarica il dettaglio delle aliquote divise per scaglioni).
La decisione, condivisa con i rappresentanti degli studenti in Consiglio di amministrazione e in Senato, e con l’unanimità del Consiglio degli Studenti, punta a ridurre l’importo delle tasse per i redditi più bassi secondo una più razionale progressività della tassazione. L’intera manovra contributiva costerà all’Ateneo circa 2 milioni di euro.

«Grazie al nuovo calcolo del finanziamento ordinario del MIUR, quest’anno riformulato per la prima volta anche in base ai costi standard dello studente – spiega Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-Bicocca-, abbiamo potuto rimodulare entità e modalità di rateizzazione delle tasse, agevolando ulteriormente l’accesso all’Università degli studenti con redditi più bassi e diminuendo l’impatto economico sulle famiglie nei mesi di ingresso all’Università, quando è ancora alta la possibilità di ripensamento dell’indirizzo scelto e il costo dello studente per l’Ateneo è ancora minimo».

Le rate passano da due a tre: la prima prevede, entro il 30 settembre, il pagamento della tassa di iscrizione, mentre la seconda si paga sulla base dell’ISEE entro il 30 novembre ed è composta dai contributi e della tassa regionale. Entro il 15 maggio l’ultima tranche del pagamento, prevista solo se il totale dei contributi che lo studente deve versare all’Ateneo è superiore a 240 euro (cifra che rappresenta l’acconto sulle tasse pagato a novembre). In questo modo lo studente non dovrà più anticipare il pagamento dei contributi universitari per poi chiederne l’eventuale rimborso e, allo stesso tempo, le segreterie studenti non gestiranno più le attuali circa mille pratiche annue di esonero per reddito.

«Abbiamo monitorato il flusso degli abbandoni – spiega Candeloro Bellantoni, direttore generale dell’Ateno – e abbiamo notato che ogni anno, circa 700 studenti, dopo aver pagato la prima rata di 600 euro, non ritirano nemmeno il tesserino universitario che viene distribuito a partire dalla metà di settembre. Con lo “spacchettamento” delle rate gli studenti che non intendono intraprendere gli studi possono uscire dal sistema universitario con il minor danno economico per le famiglie. Inoltre, frazionare il pagamento delle tasse si traduce, in generale, in un minor aggravio per le famiglie di tutti i nostri studenti».

E, sempre per andare incontro alle esigenze delle famiglie, il temporaneo blocco della carriera agli studenti che entro il 31 ottobre non presentano l’ISEE, o che non dichiarano di non volerlo presentare, funzionerà da “alert”. «In questo modo – aggiunge Candeloro Bellantoni – eviteremo alle famiglie degli studenti che dimenticano di presentare la dichiarazione ISEE, di dover poi pagare l’importo massimo della tassazione. Lo studente, quindi, può decidere di non presentare la dichiarazione ISEE, ma, se come succede in molti casi, dimentica di presentarla, il blocco della carriera funzionerà come un avviso e quindi a vantaggio di una maggiore trasparenza dell’azione amministrativa».  

Il Consiglio di amministrazione, sempre nella seduta di ieri, ha deciso di aumentare, già a partire dall’anno accademico in corso, l’importo delle borse di dottorato, che passano da 1.020,11 a 1.212,97 euro netti mensili, portando la borsa annuale dai 12.241,89 euro netti, previsti dalla legge ed erogati dalla quasi totalità degli atenei italiani, a 14.555,65 euro.

L’adeguamento dell’importo, condiviso con il comitato dottorandi dell’Università di Milano-Bicocca, graverà sui fondi dell’Ateneo anche per le borse a finanziamento esterno.

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