Nuova collaborazione Politecnico di Torino-Cina
In occasione della cerimonia di apertura del South China-Torino Collaboration Lab, si è tenuta anche la riunione inaugurale dell’IAB che avrà lo scopo di facilitare l’incontro tra la domanda dell’industria locale e l’offerta accademica, promuovere azioni di networking, facilitare l’inserimento lavorativo degli studenti cinesi e italiani e, in generale, fornire un contributo alla gestione del centro, per dirigerne lo sviluppo e la crescita, in particolare per quanto riguarda la cooperazione con l'industria.
Il SOUTH CHINA-TORINO COLLABORATION LAB, che sarà ospitato all’interno dell’università cinese partner, si configura dunque come un vero e proprio presidio sul territorio per avviare e intrattenere rapporti con le imprese, le istituzioni di ricerca e gli enti governativi locali cinesi nel Guangdong, la provincia più industrializzata della Cina, capace di produrre da sola oltre il 10% del PIL dell’intera nazione; una piattaforma multidisciplinare, in cui i partner faranno convergere le rispettive competenze, servizi e risorse per realizzare progetti comuni in una prospettiva win-win, vale a dire in una logica di condivisione delle conoscenze che favorisca tutti i partner coinvolti. Il Centro opererà nei settori della Automotive, Meccanica, ICT, Architettura e Progettazione urbana, per avviare attività di progettazione e consulenza, nonché partenariati su formazione, ricerca e trasferimento tecnologico.
Il Politecnico di Torino gestisce altri centri di ricerca internazionali e campus dislocati all’estero[1] e punta sempre di più ad ampliare i confini e i rapporti internazionali anche sul fronte della ricerca e del trasferimento tecnologico. Ha scelto ora di insediarsi in una delle province cinesi tradizionalmente più aperte agli scambi con l’Occidente che negli ultimi decenni è diventata base privilegiata di aziende e stabilimenti stranieri, grazie a una politica fiscale mirata all’attrazione di capitali lanciata dal governo centrale e alla creazione di 9 "Economic and Technological Development Zones". Quest’area, inoltre, parallelamente alla crescita economica, ha registrato un’espansione urbana significativa. La megalopoli Guangzhou-Shenzhen-Hong Kong-Macao è infatti la più grande del pianeta, con oltre 40 milioni di abitanti: la sua crescita pone problemi mai affrontati, soprattutto dal punto di vista urbanistico e il Politecnico di Torino metterà a disposizione le proprie competenze per contribuire fattivamente ad affrontare queste sfide.
Proprio su questa tematica l’Ateneo ha già avviato collaborazioni con istituti di formazione e realtà imprenditoriali della provincia del Guangdong per l’iniziativa Watershed con l’intento di recuperare aree fluviali degradate.
“La presenza del Politecnico di Torino a Guangzhou rientra nelle logiche del modello di stretta collaborazione con il sistema socio-economico del nostro Ateneo e favorirà ulteriormente la condivisione della conoscenza finalizzata allo sviluppo dell’innovazione tecnologica che oggi più che mai - vista la velocità con cui le tecnologie diventano obsolete - non può che avvenire operando congiuntamente con le aziende e sul Territorio di riferimento. Le aziende italiane presenti nell’Industrial Advisory Board hanno tutte sedi e attività in Cina e avere un presidio direttamente a Canton ci aiuterà a comprendere meglio le esigenze e a offrire soluzioni mirate” ha commentato il Rettore, Marco Gilli.
Il Vicerettore per la Ricerca e il Trasferimento Tecnologico Enrico Macii ha aggiunto: “L’insediamento a Guangzhou permetterà di ampliare la nostra rete di rapporti internazionali ma anche di potenziare il raggio di operatività del centro intergovernativo italo-cinese sull’eGov voluto nel 2011 dal governo italiano e da quello cinese e di cui sono soci fondatori Politecnico, Accademia delle Scienze Cinese, STMicroelectronics e la cinese Huawei Technologie. L’obiettivo iniziale di sperimentare soluzioni innovative per la pubblica amministrazione, con il coinvolgimento e le competenze della South China University of Technology nei settori della pianificazione urbana e dell'architettura, potrà essere ampliato e indirizzato anche ad altri settori disciplinari come ad esempio alla ricerca di soluzioni tecnologiche e progettuali legate alle Smart Cities and Communities”.