Il Prof. Stefano Lenci dell'Università Politecnica delle Marche è il miglior Associate Editor di una rivista scientifica americana. Ad Agosto il volo e la premiazione a Boston
Stefano Lenci Prof. Di Scienza delle costruzioni della Facoltà di Ingegneria dell'Università Politecnica delle Marche ha vinto il premio come “miglior Associate Editor” della rivista americana Journal of Computational and Nonlinear Dynamics, edita da ASME (American Society of Mechanical Engineering) prestigiosa associazione di ricerca e diffusione scientifica in materia di ingegneria meccanica.
Si tratta di un premio importante che da valore all'attività che supporta la ricerca: la pubblicazione e la diffusione delle notizie scientifiche. Il processo prima della pubblicazione di un articolo scientifico è spesso lungo e complesso, pieno di analisi e meccanismi di verifica e l'associate Editor ha un ruolo fondamentale in questo processo. Un premio ancora più importante se consideriamo che viene dato da una rivista americana, Paese leader nella ricerca scientifica che prima accoglie in seno un italiano nel suo team e poi lo premia per il suo lavoro professionale.
“Il premio rappresenta un importante riconoscimento alla mia attività scientifica a livello internazionale, e indirettamente al mio gruppo di ricerca - dice il Prof. Stefano Lenci. Devo dire la verità non me l'aspettavo, il lavoro svolto come Associate Editor è un lavoro molto impegnativo, quotidiano, che richiede un grande dispendio di energie ma che mi da molta soddisfazione. Ricevere un premio del genere significa molto per me perché mi viene riconosciuto l'impegno messo nell'attività professionale che svolgo”.
Il Prof. Lenci ricopre il ruolo di Associate Editor dal 2011 e oggi ha vinto il primo premio nel "Distinguished Service as an Associate of Guest Editor Awards" che ritirerà a Boston (USA), ad Agosto 2015 nell'ambito dell'annuale Conferenza ASME. L'ASME ha usato alcuni criteri per sancire i tre vincitori: la gestione efficiente dei lavori, la gestione dei casi difficili, il lavoro professionale con autori e ricercatori.
Il valore della ricerca: un marchigiano premiato a Boston
