Il PhD+ premia la migliore idea di impresa 2016 nata all'università
La finale di quest’anno prevedeva anche un contest tra gli spin off nati dalle scorse edizioni del PhD+, ormai affermati nel panorama nazionale e internazionale e premiati con numerosi riconoscimenti: in gara c’erano QB Robotics, BioBeats, Echoes, Jos Technology e IV Tech. A risultare vincitori a pari merito del “Time Award” sono stati Jos Technology, con la sua “superficie di energia” su cui è possibile alimentare e ricaricare dispositivi elettrici ed elettronici senza l’uso di cavi, e BioBeats, nota per la sua app che genera musica dal battito del cuore, che sta sviluppando una piattaforma per le analisi biometriche. Solo per citare i loro ultimi successi, Jos Technology è risultato vincitore dell’Audi Innovation Award di quest’anno e, da pochi giorni, tra i 12 finalisti del Premio Italian Master Startup Award, la cui finale si terrà il prossimo 12 maggio a Novara; BioBeats ha appena ricevuto da White Cloud Capital, negli USA, un finanziamento di oltre 2 milioni di dollari per “Hear and Now”, una app in grado di rivelare il livello di stress.
L’evento conclusivo del PhD+ è stato aperto dai saluti di Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa, a cui sono seguiti gli interventi di Mattia Corbetta della Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico, e di Alessandro Fusacchia, Capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che hanno descritto alcune recenti iniziative nazionali nell'ambito dell'innovazione e della creazione di start up.
“Con la giornata di oggi si conclude un sessennio di grandi soddisfazioni legate ai risultati ottenuti con questo percorso formativo che ha costituito l’asse portante di molteplici iniziative svolte dal nostro Ateneo nell’ambito del Trasferimento Tecnologico e della Valorizzazione della Ricerca – ha dichiarato il professor Paolo Ferragina - I risultati riguardano non solo le numerose spin-off, alcune delle quali hanno presentato i loro prestigiosi risultati nella sessione del Time Award 2011-15, ma anche più in generale la diffusione dello “spirito imprenditoriale” tra gli oltre 600 studenti che hanno partecipato al PhD+, obiettivo precipuo questo del percorso sin dalla sua creazione, e hanno avuto come ricaduta un incremento della visibilità dell’Ateneo sia in Italia sia all’estero nell’ambito della Valorizzazione della Ricerca e dell’Innovazione. Oggi, anche grazie a questa manifestazione, l’Ateneo pisano ha potuto ospitare importanti rappresentanti del MIUR e del MiSE che hanno descritto ai nostri giovani ricercatori le iniziative governative di promozione e incentivazione alla creazione di impresa e all’innovazione nella Scuola, Università e Pubblica Amministrazione, e, motivo per noi di grande soddisfazione, hanno riconosciuto il PhD+ come una Best Practice italiana”.
I numeri del PhD+
I numeri dicono che nel 2016 l’interesse per questo percorso formativo è cresciuto ancora: sono 120 gli studenti provenienti da tutte le aree scientifiche e umanistiche e divisi pressoché equamente tra dottorandi e laureandi magistrali che hanno frequentato le lezioni in aula, selezionati da un totale di circa 200 studenti che avevano richiesto di partecipare al percorso. Un altro centinaio di allievi collegati da due Università brasiliane (Universidade Estadual de Campinas e Universidade Positivo – Curitiba) ha potuto fruire dei seminari in streaming attraverso la piattaforma e-learning dell’Ateneo (mediateca.unipi.it) e prendere parte a tutti gli eventi collaterali al PhD+, tra cui il pitch finale e le attività di coaching e mentoring.
Fino ad oggi il PhD+ ha generato 32 progetti imprenditoriali, di cui 23 trasformati in imprese e tra questi 12 accreditati come spin off dell’Università di Pisa, che hanno ricevuto numerosi premi o riconoscimenti in prestigiose competizioni nazionali e internazionali. Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti e, recentemente, 6 spin-off dell’Ateneo sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon 2020, dimostrando così di avere un grado di innovatività di profilo internazionale.