Diritto allo studio, da Bicocca 250mila euro per gli esclusi dal nuovo Isee
Le misure straordinarie sono due. La prima riguarda il riconoscimento dell’importo di 692 euro, corrispondente alla trattenuta operata sulla borsa di studio Cidis per il servizio di ristorazione per tutto il 2016. L’altro beneficio, invece, consiste nell’estensione a questi stessi studenti dell’esonero dal pagamento della tassa di iscrizione e del contributo universitario dovuto per l’anno accademico in corso. Gli studenti coinvolti sono 92. IL contributo più elevato arriva a 1.136 euro.
Per accedere agli interventi straordinari, gli studenti devono avere beneficiato della borsa di studio per lo scorso anno accademico ed essere regolarmente iscritti all’anno 2015/2016; avere un Isee inferiore a 23mila euro; non essere beneficiari della borsa di studio di Ateneo o di altre borse di studio e possedere i requisiti di regolarità di carriera e di merito previsti dal bando del Cidis per l’anno accademico in corso.
«La Bicocca – dice il prorettore vicario e alla didattica, Paolo Cherubini – sostiene il diritto allo studio con diverse misure: abbiamo coperto le borse dei cosiddetti “aventi diritto non beneficiari” del Cidis, eroghiamo borse di studio agli studenti meritevoli che eccedono la fascia Isee del diritto allo studio regionale ed eroghiamo “crediti di merito” agli studenti particolarmente meritevoli a prescindere dal loro reddito. Anche in questo caso ci è sembrata una giusta misura di equità sociale sostenere economicamente quegli studenti che, semplicemente a causa della diversa procedura di calcolo dell’Isee, si sono visti esclusi da un anno all’altro dei benefici regionali».
«Noi studenti abbiamo voluto fortemente questo provvedimento – dice il presidente del Consiglio degli studenti, Luca Gorla – e siamo soddisfatti che sia stato accolto negli organi di governo dell’Ateneo. Ci auguriamo, però, che questo sia solo l’inizio, che sia un punto di partenza verso il miglioramento dei servizi agli studenti e che l’Università manifesti sempre più con forza la sua presenza sui temi del diritto allo studio».