Gli americani di Cargill scelgono i laboratori Unime
Per portare a compimento tale obiettivo, ha deciso di affidarsi alle qualificate competenze del CoRFilCarni e dell’Università di Messina. A vantaggio dell’operazione entrano in gioco i laboratori innovativi dell’Università di Messina e del CoRFilCarni, con tecnologie di ultima generazione per analisi di tipo industriale e, soprattutto, le procedure di controllo e certificazione dei laboratori accreditati Accredia, a supporto della ricerca industriale. Pratiche che prevedono l’uso di tecnologie analitiche innovative per nuove filiere agroalimentari regionali, derivanti da materie di scarto che diventano alimenti ad elevato valore aggiunto. «Non dobbiamo pensare che ogni prodotto scartato debba diventare un rifiuto, anzi è risorsa nella misura in cui grazie alla ricerca che estrae componenti utili ed essenziali è possibile apportare benefici alla salute dell’animale e migliorare anche la qualità degli alimenti, tra cui la carne» afferma Vincenzo Chiofalo, docente Unime.
Con gli americani è stato sottoscritto un accordo tecnico tra Bernard Cerles, Director of Strategic Operations of Cargill proveniente da Minneapolis per conto della multinazionale ed il prof. Vincenzo Chiofalo, presidente del CoRFilCarni e che vede la partecipazione delle aziende zootecniche del circuito carni della Cooperativa Apollo, operante nel territorio degli Iblei per l’impiego di componenti dell’industria agrumicola estratte dal processo industriale di Cargill e che migliorano l’alimentazione degli animali per la filiera della carne siciliana, nell’ottica della nuova economia circolare. «La nostra azienda non vuole imporre metodi di gestione americana che non sarebbero sostenibili in territorio italiano e ancor più siciliano. Le competenze riscontrate sono di alto livello e le prove che si stanno effettuando, dallo stoccaggio della materia prima, all’utilizzo razionale in diete per bovini da carne, fino al controllo di qualità della carne, sono di estremo interesse. Quando il contratto arriverà alla valutazione della carne, voglio tornare e provare di persona!!», spiega Bernard Cerles, ringraziando il gruppo di ricerca del prof. Chiofalo e gli allevatori, soddisfatti per l’attenzione dell’Università di Messina e del CoRFilCarni al territorio ibleo e per il sostegno dimostrato alla zootecnica siciliana.