Univ. di Udine - Etica ed economia: aperte le iscrizioni al corso di aggiornamento
Gli uffici sono aperti al pubblico da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 11.30, giovedì anche dalle 14 alle 16. Ulteriori informazioni, manifesto degli studi e modulo di iscrizione sono disponibili on line all’indirizzo www.uniud.it/didattica/post_laurea/altra_formazione/elenco-corsi/. Per l’iscrizione bisogna possedere il diploma di scuola secondaria superiore.
Cinque le aree formative previste: etica, finanza e democrazia paritaria; etica come prevenzione delle discriminazioni nel lavoro; ambiente e sostenibilità nell’etica dell’economia; etica, innovazione e trasparenza, etica nella pubblica amministrazione e nei rapporti con la pubblica amministrazione. Il corso dura 50 ore, dall’8 febbraio fino a maggio. Le lezioni si terranno un pomeriggio a settimana.
L’iniziativa è organizzata con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia (Direzione centrale Lavoro, Formazione, Commercio e Pari opportunità), associazione ‘Etica ed economia’ e Unione Cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) – sezione di Udine.
Il corso è complementare alle discipline canoniche dei corsi universitari, in particolare, dei corsi di laurea triennali del dipartimento di Scienze economiche e statistiche. Al corso parteciperanno, come uditori, un gruppo di studenti del liceo “Marinelli” e dell’Istituto tecnico “Deganutti” di Udine, e di due istituti pordenonesi, il liceo “Le Filandiere” di San Vito al Tagliamento e l’Istituto di istruzione superiore di Spilimbergo. Agli studenti universitari verranno riconosciuti i crediti formativi come individuati dai singoli dipartimenti.
«La novità principale per quest’anno – spiega il direttore del corso Francesco Marangon – è l’introduzione di un modulo sulla pubblica amministrazione con cui si intende sollecitare una riflessione sull’impatto che essa può e deve giocare nell’affermazione di un sistema economico più intelligente, trasparente e sostenibile. L’iniziativa formativa nasce infatti dalla necessità, sempre più sentita da parte di imprenditori, manager e decisori pubblici, di operare secondo criteri di “responsabilità sociale” e di regole condivise dalle strutture aziendali e pubbliche, nei rapporti interni ed esterni all’organizzazione».