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Giovani ricercatori, 'spring school' all'Ateneo di Udine su opportunità e futuro

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Per discutere di formazione e futuro dei dottorandi di ricerca, giovedì 7 e venerdì 8 marzo, con inizio alle 9 presso l’aula A dell’Erdisu, in viale Ungheria 49 a Udine, si terrà la “Interdisciplinary PhD Spring School” organizzata dall’Università di Udine in collaborazione con l’Università e la Scuola internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. La Scuola, in lingua inglese, è rivolta a dottorandi di ricerca e ricercatori degli atenei regionali, nell’ambito del progetto “CoReDo – Coordinamento regionale dei dottorati” finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
La Spring School ha come principali obiettivi ampliare quanto più possibile la platea dei giovani studenti/ricercatori favorendo al massimo il confronto di esperienze e di idee, soprattutto a livello internazionale, e incentivare la partecipazione e le spinte motivazionali dei singoli. Programma della Scuola e informazioni su modalità e costi di iscrizione e partecipazione sono disponibili all’indirizzo: http://phdsummerschools.uniud.it/interdisciplinary-page/overview-interdisciplinary-school.

«Il titolo di dottore di ricerca – sottolineano i docenti di Udine coordinatori della Scuola, Claudio Brancolini, Alberto Policriti e Luca Selmi – è in Italia un titolo ancora sottovalutato rispetto agli altri Paesi europei, eppure rappresenta il percorso fondamentale per formare l’élite di un Paese che si proietta in modo competitivo nel mondo. Innovazione e ricerca sono le scelte strategiche per la crescita di una nazione e i dottori di ricerca dovrebbero rappresentare la linfa essenziale».

La Scuola è articolata in tre diverse sessioni. Giovedì 7 si discuterà del ruolo e dell’ organizzazione dei dottorati di ricerca in Europa e negli Stati Uniti con Ruggero Pardi, Herman Maes ed Enrico Pontelli responsabili, rispettivamente, di corsi di dottorato di ricerca italiani, europei e statunitensi. Nel pomeriggio l’argomento sarà il successo nella società della conoscenza: ne parleranno il biologo Piero Carninci, direttore del Omics Science Center, presso il prestigioso Riken Institute Giapponese, e l’ingegnere Joerg-Alfred Vogelsang del gruppo industriale svizzero SIKA, leader nel settore dei materiali anticorrosione. Christian Steinkuhler testimonierà di un percorso di successo, che a partire da un dottorato presso l’Università di Tübingen in Germania e successive attività di ricerca svolte prevalentemente in Italia presso la multinazionale farmaceutica Mercklo, lo ha portato a divenire co-fondatore e amministratore delegato di un’azienda biotecnologica operante in campo oncologico.

Venerdì 8 marzo sarà affrontato il tema della valorizzazione del titolo di dottore di ricerca. Tito Bacarese Hamilton, responsabile delle risorse umane di Johnson & Johnson, Hanna Mamzer dell’Università di Potznam e Riccardo Sabatini del Politecnico di Losanna mostreranno da diversi punti di vista come possa avvenire, anche attraverso la formazione di nuove imprese a partire dalle proprie ricerche, l’inserimento dei dottori di ricerca nel mondo del lavoro.

Chiuderà la Scuola la tavola rotonda, a partire dalle 15.30, coordinata dal giornalista Sergio Nava de Il Sole 24 Ore, conduttore della rubrica di Radio 24 “Giovani Talenti”. Parteciperanno alla discussione ex-alunni dei Dottorati di ricerca dell’università di Udine che hanno ottenuto importanti risultati nella ricerca sperimentale e applicata, rappresentanti di grandi aziende insediate sul territorio regionale e relatori della scuola. Tra gli altri, Vera Alverdi ricercatrice presso l’Università della California e ex-dottoranda del corso di Scienze biomediche e biotecnologiche, Roberto Nonis, ex-dottorando in Ingegneria dell’Informazione, Francesco Vezzi attualmente attivo presso il Centro per le Scienze della Vita di Stoccolma, Diego Bravar, amministratore delegato e presidente del gruppo TBS, Fabio Feruglio, direttore del Parco Scientifico Tecnologico “Danieli”.

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