Un libro sulle tradizioni liturgiche della Cristianità nel periodo dell’Alto Medioevo
Il volume raccoglie gli atti del convegno che si è tenuto all’Università Europea di Roma nel febbraio dello scorso anno con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, della Pontificia Accademia di Teologia e della Rivista Liturgica e rientra in un progetto di ricerca pluriennale che ha l’obiettivo di analizzare dal punto di vista storico forme e modalità di diffusione delle liturgie latine nel’Età Tardoantica e nel Medioevo, mettendo in evidenza le trasformazioni degli usi nelle diverse aree, anche in relazione con i mutamenti ecclesiologici. In particolare, sono esaminati aspetti propriamente liturgici e rituali, dinamiche istituzionali, interrelazioni culturali, mutuazioni reciproche fra tradizioni diverse, rapporti fra elaborazioni liturgiche, processi di cristianizzazione e mutamenti degli assetti geopolitici.
L’iniziativa si pone lo scopo di fare il punto sulla situazione degli studi condotti in Italia e in Europa e di fornire strumenti e analisi ai ricercatori di storia della liturgia e di storia del Cristianesimo in vista di ulteriori sviluppi di indagine. Il prossimo convegno si terrà nel mese di novembre 2012 e avrà come tema lo sviluppo delle liturgie latine in epoca carolingia.
Il Comitato Scientifico del progetto è composto da: Cesare Alzati, (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Manlio Sodi (Pontificia Accademia di Teologia), Johan Ickx (Università Europea di Roma), Rainer Berndt, (Hugo von Sankt Viktor Institut, Frankfurt am Main), con il coordinamento di Renata Salvarani (Università Europea di Roma).
Il libro con gli atti del convegno raccoglie i contributi di studiosi da prospettive diverse. Cesare Alzati presenta gli sviluppi storiografici del tema, dagli studi di fine ottocento fino a oggi. Manlio Sodi delinea l’epoca compresa fra il pontificato di Gregorio Magno e quello di Leone III come fase di origine di motivi caratterizzanti delle liturgie latine romane, nel loro rapporto con le traditiones non romane. Il saggio di Renata Salvarani delinea i tratti delle liturgie celebrate nel Santo Sepolcro e nella città di Gerusalemme, presentate come modelli per l’ecumene cristiana. Il contributo di Thomas Pott analizza gli influssi “orientali” sulla liturgia di Costantinopoli a partire dal ruolo svolto dagli ambienti monastici greci, mentre Marco Bais sviluppa le trasformazioni della liturgia armena in relazione con l’identità del popolo e con le principali riforme adottate in quest’epoca. Norberto Valli ha considerato il tema dell’originalità delle liturgie ambrosiane durante la prima fase di diffusione delle liturgie romane nell’Europa occidentale. Giuseppe Cuscito propone un approfondito esame degli elementi architettonici più legati allo sviluppo delle liturgie (altare, solea, pulpito), mentre Giacomo Baroffio propone la rilettura delle tradizioni musicali elaborate nei centri liturgici italici. Johan Ickx ha esaminato dal punto di vista storico ed ecclesiologico il tema del primato petrino e l’affermazione della centralità istituzionale della cattedra di Roma nell’età tardoantica e altomedievale, mentre Pietro Sorci ha percorso le tappe della genesi degli ordines romani. Le conclusioni sono affidate a Cettina Militello.
Ufficio stampa: i giornalisti possono rivolgersi a Carlo Climati, Responsabile ufficio stampa dell’Università Europea di Roma.