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Verona in un libro

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La città di Verona raccontata in un libro. E’ questo l’obbiettivo di “Bibliografia Veronese”, opera di Giancarlo Volpato, docente di Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università di Verona, e Giuseppe Franco Viviani della biblioteca dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere. Il volume, la nona edizione della raccolta bibliografica, sarà presentato all’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di via Leoncino, venerdì 16 novembre alle 17.
A presentare il volume interverranno Piero Scapecchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e Loredana Olivato, docente di Storia dell’arte moderna dell’Ateneo.

Parteciperanno, inoltre, Galeazzo Sciarretta, presidente dell’Accademia e Gian Paolo Romagnani, direttore del Dipartimento Tempo, Spazio, Immagine,  Società dell’Università.

Dal 1966 Viviani e Volpato raccolgono tutto ciò che è stato scritto e pubblicato in Italia e all’estero su Verona, il veronese e i suoi abitanti, non tralasciando articoli di riviste e quotidiani. “Bibliografia Veronese” è il punto di partenza e il filo d’Arianna per ogni ricerca relativa al territorio veneto-occidentale. Si tratta di una sfida lunga quasi 40 anni. "Bibliografia Veronese - spiega Volpato - è l’unica bibliografia locale ad impronta generalista. La selezione include tutto ciò che riguarda Verona e provincia, attingendo da vari campi d’interesse, dalla filosofia alla religione, dalle scienze sociali alla linguistica e la letteratura, passando anche per le scienze pure, la tecnologia, le arti, la storia e la geografia. Sono presenti cataloghi di mostre, saggi sul collezionismo, raccolte di poesie, ma anche lettere private e diari, e ancora biografie di cantanti e artisti, storie di emigrazioni, racconti autobiografici e popolari accanto ad opere letterarie, antologie e saggi di filosofia o storia della religione. Ogni opera menzionata nella raccolta viene presentata da un breve abstract didascalico che è lontano da qualsiasi volontà di esprimersi in merito al valore editoriale. L’obbiettivo è quello di consegnare alle generazioni future qualche punto fermo per quanto riguarda la memoria della gente, la creatività dell’intelletto umano e la tradizione culturale veronese”.

Un futuro digitale per “Bibliografia Veronese”. Un valore non in commercio, il lavoro di Volpato e Viviani, consultabile nelle biblioteche, ma non acquistabile nelle librerie. “La larga diffusione del sapere di cui il lavoro è portatore sarebbe resa immediata dalla trasposizione in digitale dell’intera opera, ma ad oggi – precisa Volpato – permangono degli ostacoli che riguardano in primis la conversione per la scrittura nel web della punteggiatura e dei caratteri tipografici che sono espressione di regole standard internazionali. Queste convenzioni di scrittura devono essere mantenute e rese anche in digitale perché permettono di consultare e decodificare un’opera bibliografica nello stesso modo in tutto il mondo. A rendere tutto più difficile si aggiunge la numerosità delle schede dei vari volumi della “Bibliografia Veronese”, in questo caso 2302 e in media 3000 schede nei volumi precedenti. Nonostante queste difficoltà, siamo consapevoli che la digitalizzazione è un passo necessario ed è l’orizzonte verso il quale ci stiamo muovendo”.

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