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L’articolo discute ed integra alcuni studi recenti sui meccanismi con cui stress e glucocorticoidi (gli ormoni dello stress) modificano le sinapsi e la trasmissione nervosa basate sul glutammato. Questi studi hanno dimostrato che lo stress induce modificazioni nel rilascio di glutammato (il trasmettitore più abbondante nel cervello), nella funzione dei suoi recettori e nel metabolismo del glutammato in aree cerebrali corticali e sottocorticali, che alterano marcatamente le funzioni cognitive, affettive ed il comportamento.
A seconda della durata e del tipo di eventi stressanti, ma anche dell’età e del sesso degli individui, lo stress può avere alternativamente effetti benefici sulle funzioni cognitive ed affettive oppure indurre effetti nocivi e maladattativi nel cervello, che sono stati collegati allo sviluppo di malattie neuropsichiatriche.
Il risvolto positivo è che questi risultati suggeriscono nuove lineee di sviluppo di farmaci, mirate a minimizzare gli effetti dell’esposizione allo stress sui siti di regolazione della sinapsi glutammatergica. Nuovi farmaci che agiscano sul sistema glutammatergico potrebbero contribuire a risolvere i problemi ancora esistenti nelle terapie basate sui tradizionali farmaci psichiatrici oggi in uso.
Le sinapsi eccitatorie nel cervello, che utilizzano glutammato come neurotrasmettitore, rappresentano un bersaglio cruciale per l’azione dello stress e dei suoi mediatori. Lo spiegano Maurizio Popoli del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università degli Studi di Milano, Zhen Yan (Università di Buffalo), Bruce McEwen (Università Rockfeller) e Gerard Sanacora (Università Yale), nello studio pubblicato su Nature Reviews Neuroscience: