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Ricercatori di Ca' Foscari "salvano" orchidee in estinzione

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Un gruppo di ricercatori di Ca’ Foscari ‘salva’ un’orchidea a rischio di estinzione – l’Himantoglossum adriaticum - riuscendo a indurne la germinazione in laboratorio per arrivare a ripopolare la specie in natura. Si chiama Himantoglossum adriaticum, è un tipo di orchidea dalla forma bizzarra a lingua stretta e lunga, spunta fra le colline e i monti delle Prealpi, degli Appennini e in alcune pochissime aree dell’Europa Orientale, e la comunità scientifica l’ha catalogata fra le specie entrate nel ‘vortice di estinzione’: a ‘salvare’ l’orchidea, combinando il seme con particolari sostanze che hanno favorito la germinazione, è un team di ricerca dell’Università Ca’Foscari Venezia, guidato dall’ecologa Gabriella Buffa insieme al ricercatore Simon Pierce (Università di Milano) e al dottorando dell’ateneo veneziano Antonio Slaviero nell’ambito del dottorato di ricerca in ‘Scienze Ambientali’.
Orchidea HimantoglossumGrazie a questo studio, condotto nei laboratori del Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia, si fa sempre più concreta la possibilità di creare un protocollo che consenta di riprodurre e ripopolare questa particolare specie di orchidea a rischio estinzione.

Spiega Gabriella Buffa: «Le orchidacee sono specie dalla biologia molto particolare, hanno grande difficoltà a riprodursi in natura e sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali, e per questo rientrano in numerosissime convenzioni internazionali per la conservazione della biodiversità – afferma – Himantoglossum adriaticum è definita specie prioritaria dalla Comunità Europea, ciò significa una responsabilità particolare per la sua salvaguardia».

Lo staff della studiosa è al lavoro da oltre un anno e oggi, dopo una serie di tentativi, è riuscito ad ottenerne la germinazione in laboratorio, assicurando così la possibilità di poter riprodurre le piante e ripopolare la specie in natura. «Un tentativo azzardato, all’inizio, - continua la studiosa - perché queste specie per germinare necessitano dell’azione di particolari organismi e processi che avvengono nel suolo, dopo la dispersione del seme. Grazie all’uso di sostanze e tecnologie adeguate, siamo riusciti a surrogare l’azione di tali organismi e processi, riuscendo a imitarne con successo l’effetto».

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