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Dai laboratori dell’università di Verona nasce la Hand Waterbike

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Un’invenzione che parte da Verona e arriva nel mondo. Si chiama Hand Waterbike e promette di rivoluzionare l’atletismo paralimpico e di tutti gli sportivi diversamente abili. È un’imbarcazione a propulsione umana ideata e costruita da una “squadra” internazionale stimolata dall’atleta albanese Haki Doku, già noto per le sue performance su handbike. Il catamarano lungo 5 metri è stato progettato e realizzato dal gruppo di ricerca di Scienze Motorie dell’università di Verona composto da Luca Ardigò, Massimo Spoladore e Michele Dalla Piazza, con la collaborazione di The open waterbike project a partire da Giuseppe Carignani, fondatore e animatore della community.
Lamar Udine con Franco Mazzante è il partner tecnologico per la progettazione e costruzione dell'imbarcazione, mentre Mvm Italia è il partner biomedico per la valutazione fisiologica e la preparazione atletica.

“Maggiore è la limitazione funzionale, - ha spiegato Luca Ardigò - per esempio nel caso dei paraplegici alti, cioè con lesione a livello dorsale, e minore è la gamma di attività praticabili. Mentre le handbike del ciclismo e lo “sci da fondo seduti” offrono rispettivamente la possibilità di praticare sport sulla strada o sulla neve, gli ambienti acquatici restano purtroppo luoghi non ancora fruibili dai paraplegici alti. Così è nata l'idea di progettare un'imbarcazione a propulsione ciclistica del tipo handbike per sforzi di resistenza, da utilizzare in acqua. Sottolineo la polivalente rilevanza tecnologica, scientifica e sociale di questa iniziativa”.

Dopo il varo ufficiale dello scorso 7 giugno in Canottieri Olona, nelle acque del Naviglio Grande a Milano, Haki Doku ha partecipato con la nuova imbarcazione alla 40° Vogalonga la granfondo popolare nautica per imbarcazioni a propulsione umana tenutasi il giorno dopo a Venezia. L’obiettivo nel 2015 è quello di partecipare ai mondiali World human powered vehicle association.

Haki Doku ha scoperto lo sport nel 1997, dopo un incidente sul lavoro che gli ha causato una lesione al midollo. Da allora si è cimentato in diverse discipline: atletica leggera, hockey su ghiaccio e sci di fondo, fino a scoprire l'handbike, che lo ha portato a partecipare alle Paralimpiadi di Londra nel 2012.

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