Scoperta la vera età del lago più antico d’Europa
La ricerca è partita nel 2013 con una campagna di carotaggio profonda in cinque siti del lago. I primi risultati emersi dall’analisi dei sedimenti estratti (in totale oltre 2 km di “carote” ora conservate all’Università di Colonia in Germania) sono stati resi noti nel 2014 in articolo sulla rivista internazionale Eos.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Giovanni Zanchetta – era di raggiungere, attraverso dei carotaggi profondi, la base dei sedimenti lacustri e di ricostruire la storia climatica e biologica del luogo. La ricchissima messe di dati emersa ci ha permesso, per la prima volta, di indicare l’età orientativa del lago, oltre un milione di anni, e di avanzare alcune ipotesi preliminari sulla formazione delle faune endemiche del bacino”.
A livello scientifico quello di Ohrid è infatti il lago che possiede il maggior numero di specie endemiche del mondo – ne sono state censite 212 fra animali e vegetali – tanto che nel 1979 è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
“Ma i sedimenti carotati – ha aggiunto Giovanni Zanchetta – ci hanno messo a disposizione anche un archivio fondamentale per ricostruire la storia eruttiva dei vulcani italiani, la loro dispersione areale e i potenziali impatti ambientali, dati fondamentali anche in un ottica applicativa, in caso di future eruzioni”.
Lo studio coordinato dal ricercatore dell’Ateneo di Pisa e parzialmente co-finanziato dall’International Continental Drilling Project (ICDP) si inserisce all’interno di SCOPSCO (“Scientific Collaboration on Past Speciation Conditions in lake Ohrid”) un progetto internazionale quadriennale partito nel 2009.