La ‘dormienza’ dei semi dipende dal tipo di impollinazione
Il gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano, composto da Angelino Carta, Gianni Bedini, Angela Giannotti, Laura Savio e Lorenzo Peruzzi, ha condotto esperimenti d’impollinazione in condizioni naturali dimostrando che i semi prodotti per auto-impollinazione hanno una dormienza minore rispetto a quelli prodotti per impollinazione incrociata.
“La dormienza è una caratteristica dei semi che impedisce la germinazione nei momenti sfavorevoli per la sopravvivenza delle piante – ha spiegato Angelino Carta – e il fatto che ci siano semi con diversi gradi di dormienza spiega le due diverse strategie di riproduzione delle piante, ad alto rischio e basso rischio”.
I semi poco dormienti, infatti, germineranno quasi subito garantendo una lenta ma costante crescita della popolazione (strategia ad alto rischio); i semi più dormienti, al contrario, germineranno solo dopo che l’inverno aumentando la probabilità di sopravvivenza delle piante nella stagione primaverile (strategia a basso rischio).
“Grazie alla nostra ricerca – ha concluso Angelino Carta – siamo riusciti a capire come, grazie ad un polimorfismo della germinazione, l’Hypericum elodes sia in grado di sopravvivere in Toscana, ma soprattutto il legame fra dormienza dei semi e tipo d’impollinazione apre nuovi scenari per migliorare le specie di interesse agronomico e studiare l'evoluzione delle strategie di riproduzione delle piante a seme del nostro Pianeta”.