Alla ricerca di nuove cure per il diabete di tipo 2
“I tre progetti, ognuno con specificità proprie – spiega Piero Marchetti - intendono chiarire i molteplici meccanismi che portano all’insorgenza e alla progressione del diabete di tipo 2, nonché alla individuazione di nuove prospettive terapeutiche di questa forma, la più comune, della malattia”.
In particolare, questo nuovo progetto, dal titolo “RHAPSODY: Assessing risk and progression of prediabetes and type 2 diabetes to enable disease modification” si propone di utilizzare sofisticati approcci sperimentali e analitici per lo studio dei meccanismi di danno delle cellule che producono insulina, e lo sviluppo di sistemi di cura personalizzati.
“Siamo l’unico gruppo nazionale, e uno dei pochissimi a livello europeo, finanziato dalla Comunità Europea su molteplici e contemporanei progetti sul diabete – ha concluso Marchetti – ed è questo motivo di indubbia soddisfazione”.
Questo riconoscimento deriva dall’impegno profuso negli anni dal gruppo di giovani medici e ricercatori che collaborano con il professore Marchetti, lavoro che è stato reso possibile dal sostegno dell’Università di Pisa e dell’AOUP, dall’aiuto indispensabile del Dipartimento Integrato Interistituzionale (DIPINT) e dai contributi di altri gruppi, in particolare la Chirurgia Generale e Trapianti nell’Uremico e nel Diabetico diretta dal professore Ugo Boggi, la Chirurgia Epatica e del Trapianto di Fegato diretta dal professore Franco Filipponi, l’Immunoematologia diretta dal dottore Fabrizio Scatena, la Diagnostica Anatomo-Patologica dei Trapianti, coordinata dalla professoressa Daniela Campani e il laboratorio di microscopia elettronica del dipartimento di Ricerca Translazionale e Nuove Tecnologie.