
Lo studio – da poco pubblicato sulla rivista Trends in Endocrinology and Metabolism – offre infatti per la prima volta una visione unitaria e coerente sul ruolo di Plin2. Da una parte i ricercatori fanno notare che ad alti livelli della proteina sono associate patologie metaboliche importanti (obesità, fegato grasso alcolico e non alcolico) e legate all’invecchiamento (diabete di tipo 2, sarcopenia, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore), e dall’altra sottolineano come in numerosi modelli sperimentali la riduzione di Plin2 determina una protezione da queste patologie.
“Il ruolo di Plin2 nel metabolismo lipidico e nelle patologie metaboliche – spiega il prof. Salvioli – sembra essere molto più complesso di quanto ritenuto fino ad oggi, tanto che l’inibizione della sua espressione si configura come una promettente nuova strategia per contrastare molte delle malattie metaboliche caratteristiche dell’età avanzata”.
Oltre a Stefano Salvioli, fanno parte del gruppo di ricercatori autori dello studio Maria Conte, assegnista del DIMES, Claudio Franceschi, Professore Emerito dell’Alma Mater, e Marco Sandri, docente all’Università di Padova.