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I Maya, Atlantide, Archimede: un docente argetino all'Insubria per parlare di astronomia tra mito e scienza

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Nel 1902 venne ripescato nel mare di fronte all’isola greca di Antikythera un misterioso meccanismo, assolutamente unico nel suo genere, di origine e funzioni ignote, formato da oltre 30 ingranaggi forgiati con straordinaria precisione. Tali caratteristiche hanno dato origine nel corso del tempo alle più fantasiose teorie circa la sua vera natura, da chi sosteneva fosse un reperto della leggendaria Atlantide fino a chi lo attribuiva a qualche ipotetico visitatore extraterrestre.
In realtà pare ormai certo che si trattasse di uno strumento astronomico costruito nel II sec. d.C., forse dal grande matematico Archimede, ma ancor oggi le sue esatte funzioni sono conosciute solo in parte. Del Meccanismo di Antikythera, della sua storia e di ciò che realmente ne sappiamo parlerà venerdì 10 febbraio, alle ore 14.30, nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria di via Ravasi 2, il professor Christian Carlos Carman della Universidad de Quilmes (Argentina), reduce da un giro di conferenze sull’argomento alla prestigiosa Università di Oxford in cui ha avuto modo di presentare i risultati dei suoi studi.

L’iniziativa è organizzata dal professor Paolo Musso, docente di Filosofia della Scienza al corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università dell’Insubria. «Nel mio corso parlo sempre agli studenti delle concezioni astronomiche degli antichi, circa le quali c’è oggi moltissima confusione in giro» - ha affermato. «Noi infatti viviamo il paradosso di essere la generazione che ha la miglior conoscenza del cielo stellato dal punto di vista teorico e al contempo ne ha la peggior esperienza a livello personale, a causa dell’illuminazione elettrica che ce lo nasconde ormai quasi del tutto. Se quindi è assurdo attribuire agli antichi conoscenze che non potevano avere, come nel caso dei Maya, è però sorprendente scoprire quanto seppero fare a livello puramente osservativo, pur basandosi su teorie errate. La conferenza del professor Carman ce ne darà un’affascinante testimonianza».

L’ingresso è aperto a tutti gli interessati.

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