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Univ. di Ferrara - Il cadavere del nemico. Terzo appuntamento della quinta edizione di “Anatomie della mente e altre storie”

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Terzo appuntamento lunedì 27 febbraio alle ore 16,30  nella cornice del Teatro Anatomico della Biblioteca Ariostea, (via Scienze, 17), con la quinta edizione del ciclo “Anatomie della mente e altre storie. Sei conferenze di varia Psicologia” a cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara. Il cadavere del nemico. Storie di guerra, di vita e di morte da Eschilo a Hitler e Osama Bin Laden passando per la Linea Gotica. E’ questo il titolo dell’incontro che avrà come relatore proprio il Prof. Stefano Caracciolo.
Abstract
Dove sono le ossa di Adolf Hitler e quale soldato sovietico le ha seppellite di nascosto nel 1945? Chi potrà mai pregare sulla tomba di Osama Bin Laden, sepolto in mare dai suoi uccisori americani nel maggio 2011? Chi ha fotografato in data 12 luglio 1916 il boia trionfante di Cesare Battisti processato e giustiziato dagli Austriaci per alto tradimento? Perché nel gennaio 2012 i marines americani in Afghanistan si fanno riprendere mentre orinano su quattro corpi di talebani uccisi? Cosa ci fanno sul passo della Futa, lungo la linea Gotica nell’Appennino tosco-emiliano, 30683 salme di soldati tedeschi della II Guerra mondiale in un grande cimitero monumentale?

Guerra e violenza: l’uccisione dell’Altro come risultato della aggressività distruttiva insita in ciascuno di noi. Ma in quale caso la vista del cadavere del nemico può indurre pietà, onore, senso di commiserazione e quando, invece, essa conserva il suo carattere di odio e di estremo proseguire del disprezzo e della ferocia, tanto da fare scempio delle spoglie mortali di un nemico ucciso?

Attraverso documentazione d’epoca fotografica e cinematografica, e con la lettura di passi scelti di opere di Pavese, Primo Levi, Bertolt Brecht l’esplorazione di questo tema ci mostrerà che la aggressività umana non conosce limiti o confini. Studiare e capire la psicologia della guerra e dell’aggressività violenta è, del resto, un modo per fare i conti con il demone guerriero dentro ciascuno di noi ed esorcizzarlo, sviluppando e diffondendo la cultura della non-violenza. A cominciare dai più piccoli semi come la gentilezza verso l’Altro. Per dirla con Sigmund Freud: “Tutto ciò che promuove l’evoluzione civile lavora anche contro la guerra”.

 “Così mi hanno ingiunto di dire, sul conto d'Eteocle. Suo fratello, questa carne morta di Polinice, sarà scagliato là fuori. Senza fossa, strazio di cagne. Lo merita: sconvolgeva il paese di Cadmo, se un dio, bloccandolo, non gli inchiodava la picca. Anche caduto, conserva per sempre la chiazza del crimine contro i numi nativi: nel suo sacrilegio, sferrava l'armata raccolta da fuori, e tentava la presa di Tebe.  Quindi la decisione è che stormi d'uccelli, a folate, siano fossa a quest'uomo. Sconti, nella degradazione, il giusto grado di pena. Non abbia il conforto d'un pugno di terra, funebre mucchio, né il rito dell'urlo, modulato, tagliente. Degradato, senza onoranze dei suoi. Così è il decreto del governo cadmeo.
ESCHILO, Sette Contro Tebe, 465 a.C.

Il programma, i relatori e gli abstract degli incontri sono pubblicati sul sito di Unife nella sezione dedicata ai cicli di conferenze scientifiche.

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