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Dacia Maraini incontra l'Insubria

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Un gradito ritorno all’Università dell’Insubria. Dopo il successo dell’ultima visita, avvenuta nel 2010, ritorna infatti nella sede del Chiostro di Sant’Abbondio, a Como, la scrittrice Dacia Maraini per un rendez-vous con gli studenti, il corpo accademico e tutta la cittadinanza interessata a partecipare all’evento. Al fine di consentire la partecipazione plenaria di entrambi i poli insubri, l’evento sarà trasmesso in videoconferenza a Varese, nella locale sede della Facoltà di Giurisprudenza.
Il promotore dell’iniziativa, Giorgio Maria Zamperetti, titolare della Cattedra di Law and Humanities nella Facoltà di Giurisprudenza e membro della Società Italiana di Diritto e Letteratura, condurrà una conversazione con l’autrice de “La ragazza di via Maqueda”, una delle scrittrici italiane più apprezzate e tradotte nel mondo; l’incontro sarà anche l’occasione per presentare l’ultimo libro della Maraini, dedicato al tema dell’addio alle persone amate.

«Si discorrerà di  temi interculturali – sottolinea il professor Zamperetti - congeniali a una scrittrice che ha trascorso la sua infanzia in Giappone, e che sono del tutto naturali in una Facoltà in cui regole e lingue si intrecciano di continuo. Al centro dell’incontro vi sarà soprattutto il suo ultimo libro “La grande festa” (Rizzoli) e il tema, delicato ma ineludibile, del distacco dal mondo delle persone che abbiamo amato; esse ci parlano, per dirla con l’autrice “un linguaggio profondo e complesso, ineffabile come il paese che abitano”, permettendo talvolta di restituire al momento della fine, che sempre più si tende a negare, “quel sentimento estremo di bellezza e di consolazione che gli è proprio” L’incontro si profila, come il precedente, di grande intensità emotiva, e invitiamo calorosamente le cittadinanze di Como e di Varese a partecipare».

L’evento, a ingresso libero, è in programma a Como nell’aula magna del Chiostro di Sant’Abbondio venerdì 16 marzo 2012 alle ore 17.00, collegato per l’occasione in videoconferenza con Varese, Padiglione Seppilli, via Ottorino Rossi, 9 (zona Bizzozero).

Per approfondire:

Dacia Maraini è una delle scrittrici italiane più note e tradotte nel mondo: dal primo romanzo “La vacanza” (1962), la sua opera è una serie ininterrotta di successi narrativi, poetici e teatrali: “L’età del malessere”, “Isolina”, “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, “Buio”, solo per citarne alcuni.

La costante attenzione per il suo pubblico, sempre intensamente ricambiata, fa di lei una delle scrittrici più seguite ed amate, premio anche di un impegno letterario mai disgiunto dalla difesa dei valori laici e della sua particolare attenzione ai “diritti deboli” (le donne, i bambini, gli animali, l’ambiente).

Brevi note sulla Facoltà…

La Facoltà di Giurisprudenza dell’Insubria (Como - Varese), che a breve, in attuazione della Riforma Gelmini, prenderà il nome di Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, realizza un’esperienza scientifica e didattica unica nel panorama italiano. Essa propone infatti al suo interno sia i tradizionali insegnamenti giuridici (che includono tutte le fondamentali materie di diritto svizzero) e che conducono a una laurea Magistrale in Giurisprudenza (quinquennale) o a una laurea triennale in Discipline giuridiche, sia un corso di laurea in Scienze del turismo (volto a un territorio ad alta vocazione turistica), sia, infine, un corso di laurea in Scienze della mediazione interlinguistica, nel quale lo studio di tre lingue straniere e delle tecniche di mediazione culturale viene accompagnato da una formazione di base in campo giuridico ed economico. La Facoltà di Giurisprudenza dell’Insubria è stata classificata nel 2011 dal Censis al quarto posto di merito complessivo tra le 47 facoltà italiane. Tutte le lauree rilasciate dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università dell’Insubria sono riconosciute in Svizzera e sempre più numerosi sono gli studenti elvetici che scelgono l’Insubria sia per la sua eccellenza sia per non esistere nella Confederazione facoltà di diritto italofone.

...e su Law and Humanities

La cattedra di Law and Humanities (affidata dalla Facoltà al prof. Zamperetti) deriva il suo nome da un movimento culturale di matrice anglosassone teso a indagare le relazioni tra il diritto e quant’altro è espressione “alta” del genere umano: letteratura, teatro, musica… Il diritto sembra distinguersi dalle arti per la sua pretesa veritativa e per la sua genesi autoritativa: ma punti di contatto emergono pensando alla legge come portatrice di una conoscenza più profonda del cuore umano e al diritto come fenomeno che muove principalmente da valori condivisi e non imposti dall’alto; le arti, poi, come la legge, sono soggette all’interpretazione di chi ne fruisce; diritto e letteratura, in particolare, hanno nella lingua lo stesso medium espressivo, e la lingua, come il diritto, è a suo modo un “sistema normativo” osservato da una certa collettività; nelle arti, infine, i temi della giustizia ricorrono con frequenza, e l’analisi di opere che ne trattano costituisce un efficace metodo di ricerca e di insegnamento del diritto.

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