Unibo appuntamenti: incontro con Mona Eltahawy
Nel novembre 2011, mentre si trovava al Cairo, Mona Eltahawy, che è cittadina egiziana e americana, è stata brutalmente aggredita, molestata e arrestata dalla polizia durante una manifestazione in Piazza Tahrir. Un tweet che è riuscita a scrivere, mentre era in stato di fermo, per denunciare le violenze subite ha fatto in poche ore il giro del mondo, dando il via ad una mobilitazione globale per il suo rilascio immediato. La campagna “freemona” su twitter ha visto coinvolti semplici cittadini, giornalisti, attivisti, accademici di tutto il mondo ma anche la diplomazia americana, contribuendo in maniera significativa alla pressione internazionale sulle autorità del Cairo, costrette a rilasciare rapidamente Mona Eltahawy. La sociologa dei newmedia Zeynep Tufekci, analizzando la rapidità, capillarità ed efficacia della mobilitazione online intorno alla vicenda ha usato il termine “tempesta perfetta”.
Con la sua intensa attività giornalistica, attraverso le sue frequenti apparizioni sulle principali televisioni americane e la sua popolarità su Twitter (oggi Mona ha più di 120 mila follower), Mona El Tahawy ha contribuito in maniera significativa alla rappresentazione della primavera araba sui media e nell’opinione pubblica statunitense, spesso lottando per modificare temi e termini della narrazione.Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti per la sua attività giornalistica nel 2010 ha vinto lo “Special Prize for Outstanding Contribution to Journalism” dell’Anna Lindh Foundation e nel 2009 il “Samir Kassir Prize for Freedom of the Press” conferito dall’Unione Europea.