Univ. di Pisa - Il “Dedalus” di Joyce apre il ciclo di “Seminari di interpretazione testuale”
Ai relatori si chiede di ‘fare parlare’ un testo mostrando come, attraverso un uso assai peculiare della lingua, esso costruisce un’immagine fine e complessa del nostro rapporto col mondo. In questo senso, pur nel rispetto di appartenenze disciplinari e specialismi, l’approccio al fenomeno letterario sarà concepito come trasversale: al di là degli steccati di epoca, lingua, cultura e nazionalità; e all’insegna di un’idea ampia di letteratura, dai generi canonici fino ai limiti incerti del non letterario.
Il ciclo di seminari prosegue il 2 aprile con Luigi Blasucci che terrà la lezione “Su un testo usurato di Montale: Non recidere, forbice”; il 16 aprile Paolo Amalfitano parlerà di “Reticenza e narrazione. La funzione degli omissisis in «The Good Soldier» di Ford Madox Ford”; il 23 aprile appuntamento con Francesco Fiorentino “Fabrice a Waterloo: le illusioni perdute”; il 7 maggio con Pier Vincenzo Mengaldo, “Sfogliando lo Zibaldone”; il 14 maggio Matteo Residori farà una “Lettura del madrigale 161 di Michelangelo”; il 21 maggio Francesco Ghelli chiuderà il ciclo con “Antiutopie letterarie e utopie pubblicitarie. 1984 da Orwell a Apple”.