Beni culturali e paesaggio: dibattito in Sapienza con Salvatore Settis e Gian Antonio Stella
Con interventi mirati, Settis conduce da anni una battaglia tesa a contrastare il degrado del territorio e del paesaggio come bene comune. In un recente intervento a L’Aquila, ha definito la città devasta dal sisma di tre anni fa «la Pompei del XXI secolo, metafora di un processo di degrado civile che nel degrado del patrimonio paesaggistico e culturale si incarna e si manifesta». Nel suo libro “Paesaggio Costituzione cemento” ha scritto che la devastazione dello spazio in cui viviamo, la «progressiva trasformazione delle pianure e delle coste italiane in un’unica immensa periferia», troverebbe un ostacolo se vi fosse «una chiara percezione del valore della risorsa e dell'irreversibilità del suo consumo».
Anche Gian Antonio Stella denuncia da anni i paradossi riguardanti la gestione dei beni culturali, che “pur rappresentando una grande possibilità di entrata economica per il nostro Paese, sono il più delle volte lasciati in uno stato di puro abbandono”. Insieme a Sergio Rizzo, è autore del libro di successo “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia”.