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Mito e utopia alla luce del progresso tecnologico: studiosi italiani e stranieri dibattono a Varese

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Dopo la rivoluzione scientifica moderna, il costante progresso tecnologico ha prodotto un’incessante ibridazione tra naturale e artificiale che concerne l’ambiente, l’uomo e ogni altro essere vivente. Partendo da queste considerazioni gli studiosi riuniti a Varese per il convegno internazionale “Utopia e mito nell’era tecnologica Post-umanità, realtà e artificio” rifletteranno sulla possibilità di creare una nuova umanità: una post-umanità emergente, frutto della sintesi (corporea e mentale) tra uomo e macchina.
Per due giorni, i prossimi 23 e 24 maggio, l’Università dell’Insubria sarà la capitale del pensiero filosofico, con l’avvento in occasione del simposio di autorevoli studiosi da numerose università italiane e straniere.

I lavori si svolgeranno il primo giorno (mercoledì 23 maggio, dalle ore 10 alle 17.30) nella sede della Facoltà di Economia, Aula 8MTG via Monte Generoso, 71; il secondo giorno (giovedì 24 maggio, dalle ore 10 alle ore 13), nell’Aula Magna “Granero-Porati” della Facoltà di Scienze, via Dunant, 3, sempre a Varese. Le lingue ufficiali del convegno sono l’italiano e il francese.

L’evento rappresenta la prima occasione pubblica del nuovo Centro di Scienza e Simbolica dei Beni Culturali (Center for Science and Symbolic Studies of Cultural Heritage), diretto dal professor Claudio Bonvecchio e si prefigge lo scopo di esplorare l’immaginario narrativo e visuale della rivoluzione tecnologica al fine di metterne in evidenza la struttura delle rappresentazioni e delle narrazioni scientifiche, politiche e sociali.

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